Il voto in Italia non fa bene allo spread: schizza a quota 290

28/05/2019 di Redazione

Lega al 34%, spread a 290. L’equazione sembra essere questa, all’indomani del voto europeo che ha investito anche l’Italia. Il rafforzamento di Matteo Salvini sembra preoccupare i mercati. Dopo aver chiuso a 280 nella giornata di ieri, questa mattina il differenziale tra Btp e titoli di stato tedeschi è salito a quota 290. Un’impennata che ricorda molto quella di un anno fa, all’indomani della formazione del governo Lega-M5S.

Spread 290, l’effetto sui mercati del voto per le elezioni europee

Questa volta l’ascesa è data dal risultato elettorale molto positivo per il Carroccio che, evidentemente, non viene ritenuto affidabile dai mercati. Considerando anche il fatto che Matteo Salvini ha anticipato la lettera con la possibile infrazione per l’Italia che dovrebbe arrivare da Bruxelles per mettere in guardia il nostro Paese dall’eccessivo debito contratto in questo ultimo periodo, non è una buona notizia in generale per i mercati finanziari italiani.

Il governo farà obiezioni sulle cause dello spread a 290

Ovviamente, le obiezioni saranno molteplici: come fatto in questo ultimo anno, il governo cercherà di minimizzare l’impatto che uno spread alto può avere sui conti degli italiani oppure cercherà di mantenere la sua posizione di forza, soprattutto quella della Lega, giustificando il proprio operato con l’ampio consenso popolare ottenuto. Come se quest’ultimo potesse far leva sull’andamento dei mercati.

Il rialzo dello spread ha pesato anche sui titoli bancari che in mattinata spingono Piazza Affari in calo in avvio, con il Ftse Mib a -0,6%. La contrazione è stata contenuta principalmente dal forte aumento del titolo FCA, dopo le notizie della possibile fusione con Renault. Quello che più preoccupa, tuttavia, è questa corsa dello spread: chissà se sarà il nuovo tormentone di questa settimana immediatamente successiva al voto per le elezioni europee.

FOTO: ANSA/CESARE ABBATE

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