«Se non hai l’età, i social possono attendere»

Lo spot del Garante Privacy su minori e TikTok analizza la questione dalla giusta prospettiva

08/02/2021 di Ilaria Roncone

Il Garante Privacy scende in campo il giorno prima del blocco di TikTok per i minori di 13 anni con uno spot in anteprima sui social e che, a partire da domani martedì 9 febbraio, verrà trasmesso sui canali televisivi Rai, sulle altre emittenti e in radio. Lo spot garante privacy TikTok minori è stato realizzato in collaborazione con il Telefono Azzurro e ha come destinatari i genitori e le famiglie che hanno figli piccoli o adolescenti, quei minori i cui dati e il cui diritto alla privacy va protetto con tutti i mezzi possibile a partire dall’attenzione dei genitori. Nel video viene preso come esempio pratico TikTok e il divieto di iscrizione da parte dei minori di 13 anni che entrerà in vigore da domani, seppure questo discorso debba essere allargato anche a tutti gli altri social.

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Spot Garante Privacy TikTok minori

Lo spot del Garante Privacy TikTok dura 30 secondi si rivolge direttamente ai genitori e alle famiglie dei minori. «Sei sicuro che tuo figlio abbia l’età per i social nwtwork?» è la domanda che dà inizio al video, mettendo la centro i minori. Dopo aver brevemente spiegato cosa accade da domani su TikTok si ribadisce che «è il momento di stare vicini ai nostri figli e controllare che nn diano false informazioni». Un po’ come dire: collaboriamo.

La risposta del Garante al dibattito su TikTok

La buona riuscita della protezione dei dati e dell’incolumità dei minori dipenderà dal fatto che ognuno faccia la propria parte. I social devono fare regole sensate e farle rispettare insieme al Garante Privacy e alle autorità competenti, cui tocca monitorare. Ci sono però anche genitori e famiglie da chiamare in causa, come fa lo spot, perché sono loro a poter vegliare su quello che i figli fanno e, soprattutto, a educarli rispetto alla semplice questione che è cardine dello spot: «Se non hai l’età, i social possono attendere». Tematiche delicate come queste e che negli ultimi anni si sono imposte prepotentemente nella vita di tutti i giorni fino a entrare nei fatti di cronaca – come il caso della bambina di Palermo – andrebbero affrontate anche a scuola nelle modalità più indicate a seconda dell’età. Intanto Il Garante ha lavorato per imporre a TikTok – oltre alla verifica ulteriore dell’età anagrafica degli iscritti – anche una campagna volta alla sensibilizzazione sia sul web che a mezzo stampa e la creazione di un sistema di verifica dell’età più efficace.

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