Cosa cambia negli sport dilettantistici dopo il dpcm

La spiegazione del ministro Vincenzo Spadafora

19/10/2020 di Enzo Boldi

Uno degli aspetti più attesi per quel he riguarda l’ultimo Dpcm firmato da Giuseppe Conte era lo stop agli sport dilettantistici. Si temeva una chiusura totale per le attività, in particolar modo per quelle definite ‘di contatto’ (cioè la maggior parte delle discipline di squadra), ma si è deciso di porre solamente alcuni paletti. Insomma, gli allenamenti potranno proseguire anche a livello non professionistico, ma seguendo alcune regole che ricordano quelle già in vigore all’inizio della fase-2 per il calcio.

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Il testo del dpcm del 18 ottobre è ricco di tecnicismi che hanno resto quel documento di difficile fruizione. Per quanto riguarda il capitolo sport, il decreto recita così:

Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Coni, dal Cip e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali; per tali eventi e competizioni è consentita la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e, comunque, non oltre il numero massimo di mille spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 al chiuso, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia frontalmente, sia lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, enti organizzatori. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa col Ministero della Salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome, purché nei limiti del 15% della capienza. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non, degli sport individuali e di squadra, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali.

E poi si prosegue facendo riferimento anche agli sport dilettantistici:

Lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport, è consentito nei limiti di cui alla precedente lettera e). L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale.

Sport dilettantistici, cosa cambia dopo l’ultimo Dpcm

Ma tutto questo che riverberi ha sugli sport dilettantistici e sulle (moltissime) società che operano nel settore? A dare una spiegazione è il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: «Palestre, piscine e centri sportivi restano aperti. Proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale, come le squadre di serie A all’inizio della fase due. Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite».

(foto di copertina: da Pixabay)

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