Il rischio che le spiagge libere vengano ‘inghiottite’ dagli stabilimenti balneari
19/05/2020 di Enzo Boldi
Nelle ultime settimane si è parlato molto di come si andrà al mare durante la prossima stagione estiva, periodo in cui saremmo ancora costretti a convivere con lo spettro del Coronavirus. Il protocollo per la riapertura delle spiagge sta facendo molto discutere, con le distanze di sicurezza che obbligheranno gli stabilimenti balneari a ridurre la capienza. Insomma, non vedremo (almeno per quest’anno) file di ombrelloni accalcati in spazi ristretti. Un qualcosa che, come ovvio, provocherà un calo delle entrate per molti balneatori. Per questo motivo, alcuni Enti locali (Regioni e Comuni) stanno pensando di allargare le concessioni anche ad alcune spiagge libere.
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Come riporta Il Fatto Quotidiano, «è possibile, solo per il 2020, l’affidamento di porzioni di spiagge libere ai balneatori e agli albergatori,una sorta di concessione eccezionale». Queste sono le parole pronunciate dal portavoce abruzzese di Anci Enrico Di Giuseppantoni al termine di un tavolo di confronto tra i Comuni e alcuni esponenti della giunta regionale guidata da Marco Marsilio. Ovviamente, per il momento, si tratta di una ipotesi. Un’idea che dovrà essere approfondita nei prossimi giorni.
Spiagge libere e concessioni straordinarie
Ma il rischio che le spiagge libere, almeno per quest’anno, finiscano sotto la gestione degli stabilimenti balneari – con relativo costo di accesso – sembra essere molto concreto anche nel resto d’Italia. L’emblema è il caso di Giulianova (in provincia di Teramo), dove il Comune ha già reso pubblici i bandi per assegnare dieci tratti di costa che, fino allo scorso anno, facevano parte delle cosiddette spiagge libere. Chi vincerà il bando – rivolto agli stabilimenti più prossimi al tratto interessato – dovrà provvedere alla gestione, alla pulizia e al controllo delle distanze di sicurezza. Insomma, il Comune sgraverà i suoi costi di manutenzione e vigilanza.
La spiaggia del Poetto
Anche a Cagliari, negli ultimi giorni, si è discusso di come gestire la situazione delle spiagge libere. Si è parlato, inevitabilmente, del Poetto – luogo simbolo del capoluogo sardo – e dell’ipotesi di una gestione data a privati. Ma le preoccupazioni si spostano anche in Emilia-Romagna, Calabria e Campania, dove si sta pensando – anche se non ancora ufficialmente – di estendere queste concessioni straordinarie.
(foto di copertina: da Pixabay)