Young Sheldon 2×13: Recensione “A Nuclear Reactor and a Boy Called Lovey”

29/01/2019 di Redazione

Young Sheldon continua con il suo lavoro di spin-off, riuscendo a trasmettere tutto il passato di Sheldon in maniera semplice, diretta ed efficace.

Young Sheldon racconta il passato di Sheldon, uno dei pilastri di The Big Bang Theory, in maniera semplice, efficace e divertente riuscendo sempre a trasmettere anche quel pizzico di dramma, che in serie e produzioni del genere non è per niente facile “incastrare” nel modo giusto.

Uno dei temi portanti che possiamo notare in questo episodio di Young Sheldon è ovviamente la diversità. Un bambino costretto ad affrontare situazioni difficili data la sua intelligenza, diversa dagli altri suoi coetanei, che affrontano la vita con più leggerezza e con meno difficoltà rispetto al nostro protagonista.

Young Sheldon 2×13

Con questa prefazione, possiamo trasmettere al meglio la recensione di Young Sheldon: “A Nuclear Reactor and a Boy Called Lovey”:

Sheldon come sappiamo affronta la vita e le passioni in modo diverso dagli altri bambini, anche se a volte la natura non si dimentica che anche quest’ultimo fa parte di una determinata fascia d’età. Non è il caso di questo episodio visto e considerato che il nostro bambino prodigio cerca in tutto e per tutto gli oggetti per costruirsi un reattore nucleare fatto in casa, chiamando addirittura alla redazione del professor Proton, il programma preferito di Sheldon.

Tra una vicenda che vede Georgie affrontare i primi problemi con le ragazze, e John, il compagno di nonna Connie fare a pugni per difendere la sua amata, Sheldon combinerà ancora una volta uno dei suoi disastri, complice anche la sua tenera età che ancora non ha vissuto appieno l’esperienza della vita.

Georgie in una scena di Young Sheldon

Young Sheldon: “A Nuclear Reactor and a Boy Called Lovey” si conferma ancora una volta un episodio degno di nota (qui la recensione dello scorso episodio), dove viene messa in evidenza nuovamente la diversità di Sheldon, che nonostante sia sempre un bambino, riesce nell’impresa di compiere azioni non proprio legali o giuste nei confronti delle persone a lui vicine. Queste ultime hanno anche loro dei problemi da affrontare, problemi che il nostro piccolo protagonista ancora non capisce il significato, sebbene sia un cervellone.

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