Venezia 76, Marriage Story: Scarlett Johansson “Le emozioni del mio divorzio nel film”

Scarlett Johansson è la prima grande diva di Venezia 76, in conferenza stampa per “Marriage Story” è stata la grande protagonista insieme ai compagni di set Adam Drivere e Laura Dern, oltre al regista Noah Baumbach.

Netflix anche quest’anno si presenta benissimo al concorso di Venezia 76 con uno dei suoi film originali più riusciti di sempre. “Marriage Story” è una commedia, ma soprattutto un family drama che racconta la fine di un amore e l’andare oltre con tutte le difficoltà che ne comporta. La pellicola, splendidamente diretta da Noah Baumbach, ha trovato in Scarlett Johansson un’interprete semplicemente pazzesca. Al suo fianco l’altrettanto bravo Adam Driver e una straripante Laura Dern. Abbiamo incontrato proprio il cast a Venezia 76.

Scarlett, puoi parlarci del tuo personaggio e di cosa ti accomuna a lei?

Scarlett Johansson: “Beh credo che la famiglia da cui proviene la protagonista non è uguale a quella in cui sono cresciuta io. Questa famiglia rappresenta buona parte del motivo per cui lei diventa un’attrice. Credo sia combattuta, che cerchi di essere riconosciuta come attrice. Credo che questo la porta alla separazione perché il loro è un rapporto complessa, ci sono episodi della sua carriera che comprendo”.

Adam ci parli di quell’intenso dialogo pieno di furia, come lo avete preparato?


Adam Driver: “Quella scena l’abbiamo fatta in due giorni in stanze diverse lavorando sulla sceneggiatura, non abbiamo parlato molto. A un che di molto teatrale, lo stesso divorzio è qualcosa di teatrale con giudice e mediatori. Lavorare su questa scena sembrava di essere a teatro. Le sceneggiature di Noah sono scritte molto bene e sono coincise, il nostro limite sono le parole e man mano che giravamo potevamo cambiare la posizione della ripresa. Non l’abbiamo analizzata dopo averla fatta la scena, è stata davvero difficile. Mi sembrava davvero di essere a teatro e questo è un elemento molto presente nel film”.


Si esce dal film apprezzando di più il matrimonio, è vero che quello che distruggiamo dopo che ci è scivolato via poi ci piace di più?


Noah Baumbach: “Quando una cosa non funziona più è il momento in cui lo riconosciamo davvero, in cui ne abbiamo piena comprensione. Come quando resti chiuso fuori di casa e la osservi come se fosse la prima volta. Con il divorzio si possono osservare le caratteristiche del matrimonio che abbiamo vissuto. La coreografia delle scene è particolare, con riprese prima vicine e poi a distanza. Abbiamo avuto grandi accorgimenti tecnici, ma soprattutto questi due grandi attori che riuscivano a perdersi e allo stesso tempo ad essere in controllo totale nei dialoghi. Dovevo farmi un giro ad un certo punto per rilassarmi, perché facevo fatica a staccarmi dalle loro scene. La ripresa diventava molto lunga, era come guardare due atleti magnifici in concorrenza. È stata l’esperienza più pregnante che abbia mai avuto su un set”.


Può parlarci dell’importanza della musica nel film?


Noah Baumbach: “Neyman è semplicemente unico. Sapevo dall’inizio che volevo una musica romantica, ed è la prima volta che mi capita nella mia carriera. Volevo qualcosa di nuovo ma anche di classico, il giorno dopo che ci siamo sentiti mi ha mandato una mail con la sua immagine di lui che suona la melodia sul pianoforte e mi ha spezzato il cuore. Un anno dopo ero nel suo studio con l’orchestra che registrava quella melodia con tutti gli elementi ed ho pianto. Una grande persona e un grande collaboratore”


C’è questo bellissimo dialogo sul fatto che le donne debbono essere perfette rispetto agli uomini, ci può raccontare le sue opinioni sul rapporto tra uomo e donna? Le cose sono cambiate a Hollywood?


Laura Dern: “Il regalo di Natale più bello è stato proprio avere quel dialogo. È pura poesia, quindi c’è una donna manipolatrice che vuole essere una vincitrice e quello che dice è la verità. Questo la rende complessa e meravigliosa. Se pensiamo ad Hollywood e allo status quo, noi uomini e donne abbiamo questi ruoli e la maggior parte è cresciuta pensando che ci fossero professioni da uomo e da donna. Credo che ci sia una riflessione collettiva per spostare il paradigma, questo film mostra i due lati della storia. Vediamo questa grande compassione con cui racconta la storia d’amore”.


Il tributo che viene fatto è molto bello, come lo ha voluto introdurre?


Noah Baumbach: “All’inizio i dialoghi erano solo per me, il film inizia quando i personaggi sono già separati e non capiscono che lo saranno sempre di più. In qualche modo l’ho scritto per inserire me stesso nello spazio che ho lasciato libero. La normalità che diventa eccezionale, volevo esplorare questo è nel farlo ho trovato una certa musicalità. Nel film poi ho assunto un altro ruolo. Anche se si stanno sgretolando c’è un amore sempre presente che è ancora lì è questa è la fondamenta del film”.

Avete incontrato Noah anche prima due scrivesse il film?

Scarlett Johansson: “È così personale parlare di questo film, perché sembra ci sia così tanto di tutti noi. Tutti possiamo parlare delle fonti e delle cose al suo interno, ma quando ho incontrato Noah stavo attraversando un divorzio e non sapevo l’argomento dell’incontro. Lui non sapeva della mia situazione, non lo vedevo da tempo e quando ci siamo sentiti sembrava che non fosse successo niente. Io mi lamentavo e lui ascoltava quindi sembrava non fosse passato un giorno. Lui mi ha detto che era strano, ma quello era davvero l’argomento del film e quindi sembrava davvero nel mio destino. Era incredibile condividere le emozioni del mio divorzio con lui”.

Adam Driver: “Non si ha sempre la possibilità di fare dei film in questo modo, avevamo parlato per così tanto tempo di questo è avevamo la sensazione di essere preparati. Fino a tarda notte alTelefono, a ristorante, questo ci ha reso possibile l’addentrarci in modo profondo. Anche ora con noah parliamo di temi a cui non avevamo pensato, sul set era così continuamente. Lui era sempre con noi”.

Noah Baumbach: “Adam mi chiama ancora per idee di film molto vecchi che abbiamo fatto. Io avevo bisogno di loro, non sapevo forse fino a che non l’abbiamo fatto. Anche di Laura, ho presentato le mie idee ed è diventato un dialogo con loro. Sapere che li avrebbero fatti loro mi ha convinto a scrivere un monologo di sette pagine per Scarlett, solo per lei lo avrei fatto. Laura mi ha suggerito delle cose, anche Adam è stato di aiuto ed è diventato un grande amico

Come ha messo insieme vari mondi?

Noah Baumbach: “Ho usato i film con cui sono cresciuto e che ora vedo prima di fare qualsiasi film. Volevo tanti primi piani perché il mio film è nei volti dei personaggi. Anche l’ambientazione è così importante e sapevo che tutto doveva essere nel film. Mi ricordo quanto ho pianto per ET, queste cose sono nel mio sangue e fanno parte di me”.

Laura vuoi odiare il tuo personaggio, ma non riesci.

Laura Dern: “Noah ha creato un personaggio che ha personificato la questione del divorzio più di qualsiasi altro abbiamo mai visto. Le varie posizioni dei personaggi, il lavoro del mio è di dire che sono la sua migliore amica e doveva confidarsi e lei poi le avrebbe risposto cosa volesse davvero. Non sai quando possa succedere qualcosa del genere, te ne rendi conto anni dopo della manipolazione. Con Scarlett abbiamo avuto grande comprensione di queste due donne e dei loro ruoli”.

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