The 100 5×13 – Recensione dell’episodio “Damocles Part Two”
30/11/2018 di Redazione
Siamo giunti all’ultimo episodio, il tredicesimo della quinta stagione di The 100 intitolato “Damocles Part Two”. Ecco la nostra recensione!
Octavia in questo tredicesimo episodio di The 100 5
Il primo momento emozionante e commovente di questo tredicesimo episodio di The 100 5 è stato senza ombra di dubbio, la decisione di Octavia di inginocchiarsi di fronte a Madi, riconoscendole il suo ruolo di unico comandante. E’ totalmente consapevole del fatto che ha causato la distruzione del suo popolo, che in precedenza la guerra si sarebbe potuta evitare in molti modi.
Arrendersi e vivere insieme a prigionieri dell’ Eligius nella valle dell’Eden, restare a vivere a Polis, grazie alla serra creata da Monty all’interno del Bunker, erano tutte delle validissime alternative alla guerra, dove è risaputo che porta solo morte e distruzione.
Ma per Octavia, queste alternative non erano sufficienti, era così assetata di potere da non riuscire a vedere oltre, l’unica opzione da lei considerata era la guerra, che ha condotto il suo popolo in una imboscata portandolo ad una vera e propria carneficina, e nel momento in cui ha compreso l’errore madornale che aveva commesso, ha realizzato la sua inadeguatezza al ruolo di leader.
Quindi il suo passaggio di testimone nei confronti di Madi, in questo tredicesimo episodio di The 100 5 diviene un momento naturale da parte di Octavia, non è una mossa dettata dalla paura o dall’ istinto di sopravvivenza. Anche se, per quanto possa risultare emozionante, non è abbastanza per perdonarle tutti gli errori, orrori, commessi in precedenza. Penso che tutti noi ci siamo un po’ immedesimati in Bellamy quando le ha detto che una parte di lui le voleva bene, ma l’altra parte avrebbe preferito la sua morte.
McCreary in questo tredicesimo episodio di The 100 5
Uno dei personaggi meno riusciti in questa quinta stagione di The 100 è quello di McCreary. Tuttii cattivi incontrati in precedenza erano sempre stati mossi da uno scopo, avevano alle spalle delle motivazioni valide, talvolta discutibili ma almeno valide. McCreary sembra motivato solamente dalla voglia di comandare e di essere ascoltato, Non a caso in precedenza l’avevamo definito “Blooreino”.
Ma se per Octavia, con il passare degli episdi avevamo compreso le sue scelte qui possiamo solamente osservare un bambino che piange perchè non può più avere il suo giocattolino. Lo dimostra anche quando dice:
“Se la valle non è mia, non sarà di nessun altro”
La sua dipartita pertanto, lascia abbastanza indifferenti, aggiungendo anche un “Menomale” ed è un peccato in quanto William Miller si è dimostrato un bravissimo attore, sicuramente mal utilizzato.