Chicago PD 5×15 – Recensione: “Voglio rubargli l’anima”

03/03/2018 di Redazione

Chicago PD è tornato, e lo ha fatto nel modo giusto. Un nuovo caso per i detective dell’Intelligence di Hank Voight che diventa personale per Kim, per tutti.

C’è una consapevolezza che arriva quando iniziamo un episodio di Chicago PD: non tutti gli episodi ci emozioneranno, non tutti i casi ci porteranno a Chicago accanto ad Hank Voight. Chicago PD non è più quello delle prime stagioni. Ma questo, non è uno di quegli episodi. Questo è un episodio che provoca rabbia, dolore, paura. E il desiderio che cresce in ogni parte del corpo di essere Q. Di essere nello stesso momento anche Kim. Le sue parole sono state le nostre. “Fosse per me ti darei un trofeo, ma…“. La verità delle parole di Kim Burgess in questo episodio di Chicago PD.
Chicago PD 5
Chicago PD 5

L’iniziazione di due ragazzi in una gang di Chicago, è così che inizia il nuovo episodio della quinta stagione di Chicago PD. E “sotto le loro mani” un mostro, un uomo che non può essere chiamato tale. Una ragazza è morta, stuprata e poi strangolata a morte. La sua migliore amica è riuscita a scappare. Ma niente sarà più come prima, perché per riuscire a dormire di nuovo la notte ci vuole del tempo. E questo Kim lo sa. Lo vive ogni giorno accanto a sua sorella. La sua famiglia è stata violata, e niente sarà più come prima.
Ma questo episodio di Chicago PD riesce anche a strapparmi un sorriso. Mio caro Jay, questo è l’unico modo per occuparsi di uno stupratore. 
Chicago PD 5
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La grandezza di Marina Squerciati in Chicago PD 5

E mentre il quindicesimo episodio di Chicago PD 5 va avanti, un’incredibile Marina Squerciati riesce a mostrarci, a farci sentire tutta la rabbia che sta provando Kim. E’ la nostra. E il suo desiderio di dare un premio a chi ha ucciso e “tolto l’anima” a quei due mostri… anche quello è nostro. Lo sentiamo per tutto l’episodio. Chicago PD torna alle sue origini. A quei quaranta minuti che non deludevano mai, che entravano dentro. Dal primo all’ultimo minuto.
E poi, se Alvin Olinsky, ormai scomparso (anche se non è dato sapere il perché) torna per meno della metà dell’episodio, vale la pena vederlo.

Chicago PD 5
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Una ragazza morta, una è stata stuprata e non dimenticherà mai cosa le è accaduto. Due ragazzi sono stati uccisi e mutilati. Questo il resoconto di questo episodio di Chicago PD. La ragazza che è riuscita a fuggire non vuole parlare, non può farlo. Ha chiesto protezione a Q. “Lui” come ci dice Kim, dando ancora una volta voce ai pensieri di molti di noi. E lo fa parlando di un errore che è stato commesso: nessuno ha mai pensato che Q. fosse una donna. E invece è lei la chiave di tutto.

Chicago PD ci regala un incredibile Hank Voight

Tina, colei che sarà una sopravvissuta per tutta la sua vita, riesce a farla confessare. Anche Q. è stata violentata, e a compiere quell’atto ignobile fu Pena. Ed è stato lui ad ordine che due ragazze venissero violentate e poi uccise. Ma ci vuole una confessione, una prova per sbatterlo dentro, per rubargli l’anima. Ancora una volta Jason Beghe rende incredibilmente unico il sergente Hank Voight. Osserva tutto, osserva Kim. Le chiede di restare concentrata, ma capisce cosa sta provando. E non la giudica. Perché lui è così. E di Hank Voight ce n’è uno solo.

Chicago PD 5
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