La differenza tra il mondo reale e quello dei social: il caso dell’hashtag #SperanzaDimettiti

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Su Twitter è primo tra le trending topic, ma nei sondaggi il Ministro della Salute risulta essere il più apprezzato (indice di gradimento) tra i suoi colleghi capi dei dicasteri

Ci sono narrazioni che esistono solamente sulle piattaforme social e che non hanno riscontro nella realtà. Perché, al netto di qualche esternazioni di segretarie politiche di partiti di opposizione, il popolo italiano sembra apprezzare appieno il lavoro che il governo ha fatto, sta facendo e farà per tentare di porre un nuovo argine alla situazione epidemiologica nel nostro Paese. Ed è la classica battaglia tra il mondo reale e quello virtuale, come dimostra la differenza tra l’hashtag Twitter per chiedere “Speranza dimettiti” e il vero “sentimento” degli italiani “reali” intervistati per i sondaggi.



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L’hashtag #SperanzaDimettiti è primo tra i trending topic di Twitter da alcune ore. Si tratta di una sorta di ondata ciclica che di tanto in tanto torna a caratterizzate le giornate sul social.



Si tratta di mozioni cavalcate dai soliti noti (quelli che accompagnano al proprio nome immagini di mattoncini, bandierine e alberi di quel Natale che l’Europa “vuole rubarci!1!!”) che danno vita al classico tweet-bombing. Anche sostenuti da un partito politico (fino all’anno scorso erano due, poi per motivi di opportunità e sopravvivenza del governo la Lega di Matteo Salvini ha smesso di avviare campagne controproducenti e fondate sul nulla), ovviamente Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni che – a giorni alterni – chiede le dimissioni di tutti.



Speranza dimettiti, l’hashtag Twitter smentito dai sondaggi

Ma questo è il mondo virtuale dei social – in particolare di Twitter – dove vengono realizzate vere e proprie campagne ad hoc che, però, si scontrano con la realtà. Perché l’ultimo sondaggio – realizzato da Lab210 di Roberto Baldassarri per Affari Italiani (testata che non è proprio in linea con le idee della Sinistra e del Partito Democratico) – sul gradimento dei ministri da parte dell’elettorato italiano offre una realtà ben diversa: Roberto Speranza è il più apprezzato con il 52,7%, seguito dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco (51,8%) e da Enrico Giovannini (capo del MIT, il dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti) con il 50,9%. Ai piedi del podio Marta Cartabia (Grazia e Giustizia), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico) e Luigi Di Maio (Esteri).

La minoranza rumorosa

Ovviamente si tratta di un campione rappresentativo, frutto di mille intervistati e di una rilevazione avvenuta tra il 19 e il 22 dicembre. Ma se diamo per buone le campagne social che gridano hashtag come “Speranza dimettiti”, occorre tenere d’occhio quella maggioranza silenziosa che non utilizza le piattaforme per esprimere apprezzamento sul lavoro di un politico. Perché le dinamiche sono sempre le stesse, tipiche del tifo calcistico: allo stadio cori di sostegno per tutti e 90 i minuti, anche nelle difficoltà; sui social la palla passa agli haters che sembrano essere molti di più di quelli che sono in realtà.

(Foto IPP/Fabio Cimaglia)