Il Financial Times dà uno schiaffo ai complottisti: George Soros nominato uomo dell’anno
19/12/2018 di Enzo Boldi
La decisione farà sicuramente molto discutere per il peso del personaggio e per le controversie che ogni giorno è costretto ad affrontare con accuse complottistiche che arrivano da tutto il mondo. Ma il Financial Times ne è sicuramente cosciente e, anche a mo’ di provocazione, ha deciso di assegnare a Geroge Soros il premio di personalità dell’anno. Il magnate ungherese è stato designato uomo del 2018 per il suo impegno filantropico e umanitario nei confronti dei migranti.
Nel motivare la loro scelta, i giornalisti del Financial Times utilizzano il bastone e la carota nei confronti di George Soros. Dapprima lo descrivono come «padre dell’industria dei fondi speculativi», poi spiegano perché hanno deciso di insignirlo di questo riconoscimento formale: «È un portabandiera della democrazia liberale e di una società aperta che utilizza la filantropia per combattere l’autoritarismo, il razzismo e l’intolleranza».
George Soros personalità dell’anno 2018 del Financial Times
Nel lungo articolo-intervista che annuncia il conferimento di questo riconoscimento da parte del Financial Times, si sottolinea come Soros sia costantemente sotto attacco in rete per il suo attivismo umanitario e «per la sua visione liberale del mondo, idee sorte dopo la caduta del Muro di Berlino e oggi minacciate da una parte dalla Russia di Putin, dall’altra dagli Stati Uniti di Trump». Una precisa presa di posizione di uno dei giornali economici più autorevoli e letti al mondo, che ha voluto lanciare un netto messaggio di avversione nei confronti della politica russa e americana.
Uno schiaffo a Trump, Putin e ai complottisti
Il premio a George Soros, quindi, è sì un riconoscimento alle sue attività filantropiche, ma diventa anche un’arma per attaccare la politica «poco umanitaria» di due colossi come Russia e Stati Uniti. Uno schiaffo anche a tutte le teorie complottistiche che da anni mettono nel mirino il magnate statunitense, nato in Ungheria 88 anni fa.
(Foto di copertina: Giacomo Morini/Pacific Press via ZUMA Wire)