Sondaggi politici: Matteo Renzi e Matteo Salvini, per gli italiani sono pari

SONDAGGI POLITICI

Matteo Renzi e Matteo Salvini, per gli italiani sono pari: parlano chiaro le proiezioni di Nando Pagnoncelli pubblicate dal Corriere della Sera sulla fiducia e sulla stima che hanno gli italiani delle cariche pubbliche. In particolare è il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi a risentire della primavera di scandali, di problemi politici e di dossier lasciati aperti; ne approfitta il più visibile fra i leader dell’opposizione, che però, secondo il sondaggista, avrebbe raggiunto la propria massima potenzialità espansiva.

MATTEO RENZI E MATTEO SALVINI, PER GLI ITALIANI SONO PARI

Sul quotidiano di Via Solferino tutti i dati.

Cominciamo dalle cariche dello Stato. Spicca tra di esse il presidente della Repubblica, l’unico ad avere un rilevante consenso: due terzi degli italiani nutrono fiducia nei suoi confronti. Con una piccola contrazione, peraltro fisiologica, rispetto al dato rilevato al momento dell’insediamento di Sergio Mattarella (71%). È un dato che si ripete. Lo vedevamo per i presidenti precedenti (Ciampi e Napolitano), si conferma per l’attuale. In una situazione di difficoltà, quando le prospettive sembrano negative e la classe politica non è percepita all’altezza del momento, si tende ad affidarsi al presidente della Repubblica, un uomo che per il ruolo che riveste e per l’autorevolezza che lo contraddistingue

E il presidente Sergio Mattarella non fa eccezione: vanno male invece il presidente del Senato Pietro Grasso, al 40%, e sopratutto la presidentessa Laura Boldrini, che occupa lo scranno più alto di Montecitorio, e che scende al 35% da un dato di insediamento del 50% e più. Male Matteo Renzi per quanto riguarda la sua carica istituzionale.

La fiducia in Matteo Renzi si attesta oggi al 36%, era al 61% al momento dell’insediamento ed era salita a oltre il 70% immediatamente dopo il successo delle Europee. Ancora all’inizio dell’anno era vicina al 50%. Si è conclusa la luna di miele, le aspettative dei cittadini non sono state, se non parzialmente, corrisposte. Ma oltre a questi aspetti, in qualche modo fisiologici, hanno pesato molto le vicende sopra indicate e nelle ultime settimane una certa difficoltà di gestione (gli annunci di retromarcia sulla riforma della scuola poi rientrati, il ritiro della revisione del catasto, ecc.) che sembrano indicare un certo affanno, sicuramente non coerente con l’immagine che il presidente del Consiglio cerca di dare di sé.

LEGGI ANCHE: Matteo Salvini e la bufala della masturbazione a scuola

MATTEO RENZI E MATTEO SALVINI FERMI AL 36%

E quali sono le dinamiche che più di altre hanno pesato? Sono essenzialmente tre i problemi che gli italiani hanno più sentito.

Gli ultimi mesi sono stati dominati da tre fenomeni: la corruzione politica con la vicenda di Mafia Capitale, i risultati delle elezioni locali (regionali e comunali) che hanno evidenziato lo scollamento nel Pd fra centro e periferia con la percezione di una diffusa rete di potentati locali difficilmente controllabili, l’acuirsi dei flussi migratori e le risposte disarticolate degli stati europei.

E questo si riflette sulla fiducia percepita nelle azioni delle personalità più importanti nello scenario politico italiano: i leader di partito.

Spicca Salvini che con un dato al 36% si colloca allo stesso livello di Matteo Renzi. Ma la crescita rispetto all’inizio dell’anno è poco rilevante. L’impressione è che il leader della Lega abbia raggiunto il livello massimo di consensi e che fatichi ad estenderli. Il suo posizionamento «radicale» gli ha consentito di massimizzare i voti ma, come abbiamo detto più volte, non gli consentirà presumibilmente di posizionarsi come leader di un centrodestra che ha al proprio interno ampie componenti moderate. Segue Beppe Grillo, con una valutazione del 30%, non entusiasmante ma in crescita rispetto ad inizio anno (+7%), tallonato da Giorgia Meloni (29%). Fortemente distanziati gli altri, all’ultimo posto Angelino Alfano, penalizzato in particolare dalle vicende dell’immigrazione.

Share this article