Chi vincerebbe se si votasse oggi? Tutti i sondaggi a confronto: M5S stabile, Lega super

«Siamo dati al 35% ma possiamo arrivare al 40 e governare da soli», ripete Luigi Di Maio chiedendo nuove elezioni subito. Il leader del Movimento 5 Stelle sogna il traguardo dell’autosufficienza numerica in Parlamento sbandierando una nuova crescita nei consensi sulle ali del successo del 4 marzo, quando il Movimento 5 Stelle è salito al 32,7% dei voti, un risultato mai raggiunto prima. Peccato però che le cifre indicate non corrispondano a quanto dicono i sondaggi degli ultimi giorni. Stando ai dati diffusi da inizio maggio da alcuni dei più autorevoli istituti demoscopici italiani, il partito fondato da Beppe Grillo, se si andasse oggi alle urne, otterrebbe un risultato pressoché identico a quello delle Politiche di due mesi fa.

 

sondaggi
(Tabella di: Giornalettismo)

 

Gli ultimi sondaggi: M5S stabile tra il 31 e il 34%, Lega tra il 20 e il 24

Precisamente nelle rilevazioni sulle intenzioni di voto effettuate tra il 30 aprile e il 6 maggio per tv e giornali da Euromedia Research, Bidimedia-Bi3, Istituto Piepoli, Index Research, Emg Acqua, Ipsos, Swg e Tecné, il M5S (vedi tabella) oscilla tra il 31,5 e il 34.4% delle preferenze, con una media del 32,8%, dato perfettamente in linea con quello delle elezioni. Il trend è chiaramente positivo invece per la coalizione di centrodestra, che il 4 marzo ha portato a casa il 37% dei voti e che oggi viene indicata mediamente dagli stessi 8 sondaggisti al 39,2%, muovendosi tra il 38,2% stimato da Bidimedia e il 40,7% di Emg. A trainare lo schieramento è soprattutto la Lega di Matteo Salvini, che sarebbe salita in appena 8 settimane dal 17,4% delle Politiche al 22,2% di media, oscillando dal 20,8 e 24,4%. Il Carroccio sembra in grado di far propri tutti i voti in uscita da Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi infatti, dopo il deludente 14% delle urne, viene infatti segnalato oggi nei sondaggi in media poco oltre il 12% (al 12,1%) e mai oltre il 13%. È piuttosto stabile Fratelli d’Italia al 4,6%. Sono quasi sempre sotto l’1% i centristi di Udc-Noi con l’Italia, la quarta gamba della coalizione.

Pd e Leu ancora in calo

I segnali sono chiaramente negativi per il centrosinistra. Lo schieramento guidato dal Pd, che alle Politiche è caduto al 22,8% di consensi, viene mediamente indicato dai sondaggisti al 20,9%, tra il 19,7% stimato da Emg al 22% di Piepoli. Perde terreno soprattutto il Partito Democratico, scendendo dal 18,7% del 4 marzo al 18%. Ma perdono terreno anche Più Europa di Emma Bonino, Civica Popolare e la lista Insieme. Non c’è certamente da sorridere a sinistra. Liberi e Uguali, reduce dal 3,4% del 4 marzo, secondo i sondaggi oggi non supererebbe lo sbarramento fissato dal Rosatellum al 3% dei consensi.

La conta dei seggi

Va comunque precisato non c’è alcuna certezza (anzi, è da ritenere improbabile) che il 40% dei voti (con la legge elettorale in vigore) possa consegnare la maggioranza dei seggi in Parlamento. Con il 37% dei consensi la coalizione di centrodestra (Forza Italia-Lega-Fdi-Nci) si è fermata alla Camera a quota 265 deputati. La maggioranza assoluta viene raggiunta con 316 onorevoli sui 630 totali. Al Senato sono iscritti ai gruppi di Fi, Lega e Fdi 137 senatori. La soglia della maggioranza è fissata a quota 160. I membri dell’assemblea sono 318.

(Foto di copertina: Di Maio e Salvini. Fonte immagine: archivio Ansa)

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