La scomparsa dello smemorato di Pisa, il ritrovamento e la scoperta: non era smemorato
31/10/2018 di Enzo Boldi
La storia di Salvatore Mannino ha attirato l’attenzione di tutta Italia, come spesso accade in questi casi. L’imprenditore 52enne che vive a Lajatico (in provincia di Pisa) era scomparso lo scorso settembre, calamitando l’interesse anche della trasmissione Rai Chi l’ha visto. Poi il malore e il suo ritrovamento in Scozia – a Edimburgo – lo scorso 19 ottobre, con l’uomo che raccontava di non ricordarsi nulla. Ora la verità, lo smemorato di Pisa non era poi così smemorato, ma stava fingendo.
Il grande bluff è stato svelato proprio da Salvatore Mannino che ha spiegato ai medici dell’ospedale di Pisa i motivi del suo gesto: voleva far capire alla sua famiglia cosa vuol dire ritrovarsi all’improvviso senza di lui. Un richiamo dell’attenzione che lo ha portato a intraprendere – e a portare a termine – questa messa in scena che ha mobilitato la famiglia, i medici, i carabinieri e la polizia scozzese, rendendo questo caso internazionale. Anche i media sono stati calamitati dal clamore di questa misteriosa storia, fatta di sparizioni, ricomparse e vuoti di memoria.
Lo smemorato di Pisa ritrova la memoria: «Era un bluff»
Alla fine, però, era tutto falso. Mannino non aveva problemi psichici, non era smemorato e il suo viaggio in Scozia era stato programmato con largo anticipo per dare una lezione alla sua famiglia. Senza considerare le conseguenze: il lavoro di centinaia di persone, la figuraccia epocale e la possibilità di finire sotto processo. E, infatti, la procura di Pisa – che attraverso il lavoro degli inquirenti stava già indagando in questa direzione – aveva aperto un fascicolo nei suoi confronti per procurato allarme e violazione degli obblighi di assistenza familiare. Tra i capi d’accusa, ora, ci sarà quasi sicuramente anche quello di simulazione di reato.
La messa in scena partita lo scorso 19 settembre
Il giorno del suo ritrovamento in Scozia, Mannino fece finta di parlare solamente in inglese (stentato) e di non riconoscere i volti dei suoi familiari. Il 19 settembre scorso l’imprenditore di 52 anni – giorno in cui lo smemorato di Pisa se ne andò di casa – lasciò 10mila euro e un biglietto (scritto con un codice cifrato) nel quale chiedeva scusa. La moglie, allarmata, chiamò i carabinieri e la storia della sua sparizione diventò di pubblico dominio. Ora la verità è venuta a galla e, certamente, non cadrà nell’oblio.
(foto di copertina da Chi l’ha visto)