Il sindaco anti-haters che faceva l’hater: «Ho sbagliato, c’è il rischio di ammalarsi»

07/01/2019 di Redazione

«Chiedo scusa per le mie parole, tutti possono sbagliare. Ho capito il mio errore». Parla così oggi Andrea Costa, 41 anni, il sindaco di Luzzara, piccolo comune della provincia di Reggio Emilia, che pochi giorni fa ha emanato un’ordinanza contro gli haters per mettere al bando le «cattiverie» indicando tra le possibili sanzioni visite a musei, letture di libri e ore di volontariato. La provocatoria iniziativa è stata però anche un boomerang, perché ha portato alla luce anche i messaggi offensivi pubblicati sui social network proprio dal primo cittadino. Qualche giorno prima di Natale, Costa ha postato un tweet contro il premier Giuseppe Conte e i vice presidenti del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini, definendoli «pericolosi pagliacci». Il 26 dicembre invece il sindaco, che è un rappresentate del Pd, ha insultato il leader della Lega.

Il sindaco anti-haters che ha fatto l’hater anti-Salvini: «Chiedo scusa»

«Ho sbagliato», dice oggi in un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica (di Rosario Di Raimondo). «È la testimonianza – continua il primo cittadino – che il contesto è inquinato. Se persino una persona come me, misurata e attenta, fa un errore del genere, vuol dire che si rischia di ammalarsi». A rilanciare i messaggi offensivi è stato sui suoi canali social il vicepremier Salvini. «Ho chiesto scusa – precisa Costa – per le mie parole. Il ministro stigmatizza il mio tweet ma non dice nulla dei commenti che in queste ore stanno arrivando contro di me dai suoi follower». Sui commenti spiega: «I più carini sono: ‘Muori, datti fuoco, escremento’. Giustamente lui censura le mie parole ma io gli chiedo: ho capito il mio errore, mi dà una mano a ripulire i commenti che i suoi sostenitori lanciano a chi è in dissenso con lui? E poi, senta: dire ‘coglione’ è diverso da ‘datti fuoco’. I suoi follower scrivono molto di peggio».

Il sindaco Costa dice di aver rispettato la sua ordinanza anti-hater che vieta «ogni esibizione di cattiveria, rancore e rabbia». Racconta di aver letto molti libri nelle vacanze, e ci tiene a sottolineare il senso del suo provvedimento. «È una provocazione, serve a recuperare il senso della parole. Ci adoperiamo tutti per farlo? Il dibattito è già aperto, sta funzionando, richiama l’attenzione. Perché stiamo esagerando tutti quanti».

(Foto di copertina dalla pagina Facebook di Andrea Costa: immagine profilo)

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