La sindaca di Monfalcone che vuole “schedare” i prof di sinistra: «È tutto falso»

«La sinistra in coro (e la stampa di regime scrivendo e affermando falsità come spesso ormai succede) distorce la realtà» scrive su Facebook la sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, nell’ennesimo tentativo di difendersi. La sindaca leghista è stata accusata di voler “schedare” i professori di sinistra «ostili agli amministratori leghisti» che «con le loro ideologie, avvelenano i giovani, osteggiando apertamente le scelte democratiche che gli italiani stanno manifestando verso gli amministratori della Lega», dice a Repubblica. La sua versione però sarebbe differente.

La sindaca di Monfalcone che vuole “schedare” i prof di sinistra: «È tutto falso»

I precedenti della sindaca Anna Maria Cisint spiegano perché la notizia delle “liste di proscrizione” dei professori di sinistra del comune non sia sembrata così inverosimile: aveva già fatto scalpore quando fissò il tetto del 45% di stranieri per ogni classe nella scuola materna e quando bandì i quotidiani Avvenire e il Manifesto dalla biblioteca comunale. Stavolta però la sindaca non avrebbe intrapreso alcuna lotta ideologica, stando a quanto ha scritto tra domenica 4 e lunedì 5 agosto sul suo profilo Facebook. Cisint parte ricostruendo i fatti: «Giorni fa ho commentato un post di Porro che allegava la lettera di un’insegnante che denunciava la pressione degli insegnanti di sx all’interno della sua scuola: “Anch’io ho ricevuto segnalazioni di ragazzi e genitori e qualche insegnante – ho scritto- e per questo stiamo valutando di istituire uno sportello di ascolto’. Una cosa normale, ovvia credo, a tutela di tutti». Il polverone si è alzato a partire da un tweet di Selvaggia Lucarelli, la quale aveva condiviso uno screen del post di Porro con il commento della sindaca «ho molte segnalazioni anch’io, di ragazzi e ragazze delle scuole superiori. Valuteremo se da settembre far partire un servizio di ascolto riservato». La giornalista cinguetta allora che «cerca spie interne per compilare la prima lista di proscrizione di insegnanti di sinistra. Che meraviglia». Così, Anna Maria Cisint si ritrova, di nuovo, travolta dalle critiche. 

Stando a quanto dichiarato dalla sindaca nelle interviste e quanto scritto di suo pugno su Facebook, si tratterrebbe di una polemica montata ad hoc. Cisint ribadisce che la sua intenzione era solo di aprire un «punto di ascolto», senza schedare o tantomeno creare liste di proscrizione. resta però dell’idea che la situazione «di una certa egemonia della sinistra in alcune scuole superiori» segnalatale da studenti e genitori, merita un intervento. «Stare inerte di fronte a questo stato di cose sarebbe imperdonabile» dice a Repubblica, citando forti critiche contro le sue ordinanze e manifestazioni irrispettose contro Salvini e addirittura dei casi di studenti bullizzati perché lontani dalle opinioni di sinistra. «La politica deve rimanere fuori dalle scuole» ribadisce su bacheche cartacee e virtuali. «L’errore non è la critica in sé, ma il fatto che se ne parli in termini ideologici e partitici» ribadisce Cisint, individuando «il vero problema» nel «clima di odio e intimidazione che attraverso i social si è scatenato da quando la nostra città ha deciso democraticamente di scegliere una strada diversa da un passato che i monfalconesi rifiutano». Una delegittimazione che «non è tollerabile quando la si fa sui social o nelle chiacchiere da bar» e che diventa «inammissibile» se trasferita all’interno della scuola.

 

Ancora pure invenzioni. Ricapitolo per coloro che proprio non ce la fanno a leggere oggettivamente la realtà (da La…

Gepostet von Anna Cisint am Montag, 5. August 2019

(Credits immagine di copertina: Immagine profilo Facebook Anna Cisint)

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