Quest’anno, la simulazione di cyberwar della NATO è molto più intensa

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L'esercitazione si chiama Locked Shields e si ripete ogni anno in Estonia. Tuttavia, quest'anno con la guerra ibrida in Ucraina sembra avere scopi più pratici

Non è una novità. Locked Shields è una esercitazione di guerra – in questo caso di cyber-war – che si ripete ogni anno, ad opera degli esperti di sicurezza di 30 stati membri della Nato. Tuttavia, a quanto pare, con la guerra ibrida che si sta svolgendo in Ucraina (più volte è stato messo sotto pressione il sistema informatico e istituzionale delle due parti in causa, con numerosi attacchi che sono stati subiti anche da portali governativi russi e ucraini), in questa sessione in Estonia le operazioni sembrano essere decisamente più intense.



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Esercitazione cyber-war Nato: avviene ogni anno, ma ora è più intensa

La simulazione consiste nel voler proteggere un’isola immaginaria – il suo nome in codice è Berylia – da attacchi cyber su tutti i fronti. Lo scopo è quello di individuare potenziali vulnerabilità – cercare di individuare tutte le vulnerabilità che possono in qualche modo limitare i servizi e l’operatività di strutture sensibili civili e militari – e di contrastarle nella maniera più veloce ed efficace possibile.



Negli ultimi giorni queste esercitazioni si stanno intensificando e prendono in considerazione diversi livelli di protezione. I trenta esperti informatici di vari Paesi membri sicuramente offriranno delle risposte coordinate e individueranno delle pratiche comuni di difesa. L’aspetto che maggiormente viene sottolineato è la necessità di trovare un asse comune, una sorta di linea diretta di comunicazione, tra settore pubblico e settore privato. Non è un caso, ad esempio, che diversi discorsi recenti del presidente degli Stati Uniti Joe Biden fossero improntati proprio su questo tema di comunicazione. L’expertise che il settore privato può fornire alle organizzazioni istituzionali può risultare determinante per una risposta efficace a cyber-attacchi di potenze straniere.

Lo spirito di Locked Shields è fare tesoro delle prove pratiche per poi cimentarsi con problemi di cybersicurezza nell’ambito di un contesto geopolitico reale. La scala degli attacchi previsti durante queste esercitazioni è molto più alta rispetto a quella che, al momento, hanno dovuto fronteggiare rispettivamente Russia e Ucraina (parzialmente anche per il fatto che l’Ucraina, avendo sperimentato vasti cyber-attacchi nel 2015 e nel 2016 aveva sviluppato degli schemi di difesa). La cyber-war in Ucraina, al momento, sembra essere stata soltanto combattuta nelle retroguardie, senza una vera e propria offensiva devastante. Le esercitazioni della NATO possono, alla luce di tutto questo, sembrano essere particolarmente performanti.