Simone Pillon dice che la sua preghiera per Zucconi è stata «male interpretata»

Il cordoglio di Simone Pillon per la morte del giornalista Vittorio Zucconi sarebbe stato «male interpretato». Questa è la difesa del senatore, che da «cristiano» ribadisce che la preghiera sia «la cosa più bella da fare per un defunto».

Simone Pillon dice che la sua preghiera per Zucconi è stata «male interpretata»

Alla notizia della morte di Vittorio Zucconi, il senatore Simone Pillon aveva espresso le sue condoglianze sui social network: «Prego per lui, perchè al di là delle inutili e faziose celebrazioni di Repubblica, si salvi l’anima – aveva scritto – Ora, dove si trova, vede tutto molto più chiaramente». Parole che hanno sollevato non poche polemiche e condanne, tra cui quella di Michele Serra che nella sua rubrica “l’amaca” l’aveva invitato a tacere e pensare «all’anima sua».

Secondo il senatore però, sarebbe tutto frutto di un fraintendimento, anzi, di una cattiva interpretazione. «Mi spiace moltissimo per le polemiche di questi giorni» ha commentato rispondendo agli attacchi. «Io come i tutti i cristiani sono convinto che ogni uomo sia composto da corpo e da anima. Credo che la cosa più importante sia salvare l’anima e che la cosa più bella che si possa fare per un defunto sia pregare per lui. – ha continuato – La mia volontà è stata male interpretata». Il senatore sostiene quindi « di aver fatto un bel gesto nei confronti di un avversario». Ha poi concluso ribadendo che «la cosa più bella che uno possa fare sia affidare l’anima al buon Dio. Se la cosa non è stata gradita mi spiace».

(Credits immagine di copertina: ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

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