La direttrice del Tg3 dice che è diverso «inchiodare i no vax con le domande come Zavoli faceva con i terroristi»

Categorie: Editoriale, Mass Media

Simona Sala è stata intervistata da La Stampa e ha parlato del suo modello di telegiornale, dopo la nomina per il Tg3

Dibattito sull’opportunità di far intervenire i no-vax all’interno degli spazi di informazione, ennesimo capitolo. Oggi, ad aggiungersi alla lista di tutti coloro che hanno in qualche modo alimentato questo filone è stata Simona Sala, ex quirinalista del Tg1 e attuale direttrice del Tg3, dopo la recente nomina. Ha rilasciato una intervista a La Stampa, all’interno della quale ha parlato del suo modello di telegiornale e delle prospettive dello spazio di informazione della terza rete del servizio pubblico. Inevitabile un passaggio sui no-vax in tv.



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Simona Sala e l’opinione sui no-vax in tv

La sua risposta alla domanda è stata: «Sbagliato invitare un no-vax e metterlo al livello di uno scienziato, tipica ricerca di una informazione gridata che non mi interessa. Diverso è invitare un no-vax e inchiodarlo con le domande. Zavoli lo ha fatto con i terroristi, grazie alla forza delle argomentazioni. Poi ci sono gli spaventati e i dubbiosi che non dobbiamo regalare agli estremisti. Il nostro Paese è uscito dalla pandemia con molte fratture e con una rabbia che vuole essere incanalata».



Un passaggio che fa riferimento a un precedente storico decisamente rilevante. Si tratta della trasmissione La notte della Repubblica che, tra il 1989 e il 1990, aveva ospitato per diverse puntate una serie di protagonisti dello scontro terroristico che, dagli anni Settanta in poi, aveva insanguinato l’Italia. Interviste serie, ponderate, dove persino i silenzi erano importanti. Stride quasi il paragone con gli attuali rappresentanti del mondo no-vax, che proprio di silenzio e ponderatezza non sembrano fare sfoggio nelle loro uscite pubbliche.

Cosa sta succedendo negli spazi informativi di Raitre

In realtà, si tratta di interviste che – per temi e per contenuti trattati, ma anche per le attuali esigenze del panorama dell’informazione – non possono essere paragonate. Si pensi a quanto accaduto a Cartabianca, soltanto due sere fa: anche in quel caso si è cercato di ribattere punto per punto alle tesi di chi metteva a confronto i morti per la pandemia e i morti per il fumo. Il risultato, però, non è stato quello di “inchiodare” la persona che ribadiva questa tesi. Al contrario, c’è stato un momento di “picco” della trasmissione, con l’ospite che si è alzato e se ne è andato e con la conseguenza che, il giorno dopo, diverse testate online avevano ripreso soltanto quest’ultima parte – quella più fruibile, più virale – del talk-show. Con l’inevitabile risultato di concedere ancora più spazio alle idee espresse in televisione, durante una trasmissione del servizio pubblico, proprio su Raitre.



FOTO da Otto e Mezzo – La7