Perché uno store offline si affida al profilo social di un content creator per promuovere le sue iniziative

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Mettiamo che un ipermercato organizzi un'iniziativa in occasione di Pasqua e voglia promuoverla. Come agisce oggi? Come avrebbe agito anche soltanto 5 anni fa? Lo scopriamo in questo articolo a partire dall'esempio di Similarity, profilo Instagram da 87 mila followers

Facciamo un passo indietro nel tempo. È il 2018: i Reel non esistono ancora, TikTok sta compiendo i primi passi, sulla scia di mamma Musical.ly. Si parla di Marketing, meno di Influencer Marketing. Si parla di influencer, meno di content creator. Si parla di follower, non di engagement rate. Dunque, se nel 2018 un supermercato avesse voluto promuovere un’iniziativa temporanea, non ci avrebbe pensato un attimo prima di affidarsi ai tradizionali cartelloni pubblicitari e, al massimo, a qualche post su Facebook o su Instagram nelle proprie pagine. Oggi è ancora così, per certi versi. Siamo soltanto passati alla versione Pro: ci affidiamo (anche) ai content creator che, attraverso la loro visita presso gli store, possono realizzare dei contenuti video da pubblicare sui propri profili tramite Reel o stories, arrivando a centinaia di migliaia di persone con un solo clic. È esattamente ciò che è avvenuto con Similarity e Iper La Grande i.



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Travel creator sì, ma non solo: il caso di Similarity

Presidiare un social network con dei contenuti in linea con un determinato tema è semplice. Basta scegliere quale debba essere il focus del proprio progetto e pubblicare con costanza, fidelizzando – giorno dopo giorno – la propria community. Questo vale per qualsiasi categoria: per il travel, per il food, per l’entertainment ma anche per l’informazione. Farlo con una chiave originale, diversa dagli altri, è un po’ più difficile, perché implica ritagliarsi la propria nicchia in un settore già abbondantemente presidiato. Simona Casagrande – con il suo profilo Instagram @simi.larity – si propone di raggiungere proprio questo secondo obiettivo: tracciare un sentiero alternativo in una direzione già tracciata.



Infatti, già a partire dalla sua bio, si definisce una Italian travel dreamer, descrizione che suggerisce la dimensione sognante dei suoi contenuti. Il punto di vista magico su un mondo che – se non lo si guarda con occhi in grado di lasciarsi sorprendere – può sembrare di per sé noioso, ripetitivo, ridondante. Questo vale per Similarity, ma anche per qualsiasi essere umano (al di là che si presidi o meno un social network). «Cacciatrice seriale di location particolari, alloggi insoliti, locali stravaganti e momenti magici»: questo il core del suo progetto da quasi 90 mila followers.

Core che le ha recentemente permesso di raggiungere quasi 900 mila views con un Reel intitolato: «Parco botanico tra i più belli d’Italia – amato dalla principessa Sissi».



Quanto è importante l’aspetto grafico di un profilo social?

Eppure, pubblicare Reel originali talvolta non basta. Bisogna anche che siano graficamente impattanti, che abbiano un titolo che attiri l’attenzione, che i primi secondi ti tengano bloccato allo schermo impedendoti di scrollare al Reel successivo. Per questo serve avere la giusta sensibilità, serve conoscere la propria audience: a chi sto parlando? A chi voglio che arrivi questo contenuto? Quanto voglio essere riconoscibile in quello che creo?

Ne avevamo parlato anche con il progetto Biccy, l’aspetto visual è determinante. Nel caso di Anthony e Fabiano, fondatori di Biccy.it, il fucsia era il loro colore identificativo. Nel caso di Similarity, invece, la sua identità sta nell’usare sempre lo stesso font e la stessa palette di colori: fucsia, nero, bianco. Simona, poi, ha un suo stile grafico anche nelle copertine delle storie in evidenza e nella sfumatura di colori che dà al testo iniziale di ciascun video. Sembrano piccolezze, ma non lo sono affatto per chi – come dicevamo – vuole ritagliarsi uno spazio distintivo tra la moltitudine di contenuti simili tra loro.

Perché un GDO si affida a un profilo come quello di Similarity?

Per i motivi fin qui descritti, Simona Casagrande è risultata assolutamente in linea per la promozione di un’iniziativa organizzata da Iper La grande i in occasione delle scorse festività pasquali: un uovo di cioccolato interamente personalizzato, con la possibilità di scegliere il tipo di cioccolato, il topping, la scritta e anche una sorpresa personale da inserire all’interno dell’uovo.

Il leader GDO, Iper La Grande i, con il supporto della DDF Influencer Agency a cui si è affidato per promuovere la campagna in questione, ha scelto di puntare tutto sui content creator e, in questo caso, anche su @simi.larity. Nel 2023, la visita in store di una content creator è il nuovo cartellone pubblicitario affisso all’ingresso del paese.

Simona, infatti, si è recata presso uno degli store di Iper La Grande i e, nel giro di un paio di ore, ha registrato dei video da pubblicare nelle stories – per raccontare tramite questo formato l’evolversi dell’esperienza . Il Reel pubblicato sul suo profilo, invece, ha raggiunto ben 211 mila views.

Come «sorpresa» del suo uovo, Similarity ha scelto una foto polaroid e un souvenir di un viaggio passato, ma la vera sorpresa – in tutta questa storia – è meravigliarsi del livello raggiunto in Italia dall’influencer marketing e della commistione incredibile tra mondo offline e mondo online. Tra campagne tradizionali e campagne 2.0. E questo, possiamo dirlo, è anche merito del lavoro e della dedizione dei tanti content creators che lavorano ogni giorno (senza timbrare il cartellino!).