La pista degli inquirenti sulle minacce di morte a Silvia Romano conduce a gruppi di estrema destra

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La pista degli inquirenti sulle minacce di morte a Silvia Romano conduce a gruppi di estrema destra

Sono in corso le indagini dei carabinieri del Ros in seguito all’episodio della bottiglia di vetro lanciata contro la finestra di Silvia Romano e agli attacchi ricevuti sui social, che comprendono anche minacce di morte. Sono al vaglio 40 minacce di morte che, secondo la pista che sta emergendo durante le indagini, sarebbero riconducibili a personaggi di gruppi dell’estrema destra.



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Silvia Romano, indaga l’antiterrorismo di Milano

A Milano si indaga per le minacce aggravate ricevute da Silvia Romano e il cerchio si sta stringendo su 40 messaggi valutati come più pericolosi degli altri. Alberto Nobili, pm di Milano, è a lavoro con la sua squadra di inquirenti per trovare e punire i colpevoli della campagna di odio che ha investito la volontaria al suo ritorno in Italia, avvenuto lo scorso 11 maggio. Tra le numerose minacce ricevute – come se non bastassero 18 mesi di prigionia tra Somalia e Kenya -, Silvia Romano deve ancora avere a che fare con la violenza della natura umana e patirne le conseguenze. Gli insulti si sono susseguiti in seguito – in particolar modo – all’annuncio della conversione all’Islam della ragazza e del presunto riscatto per liberarla dalla prigionia.



Le minacce più concrete per la vita di Silvia arrivano dall’estrema destra

Silvia è stata sentita dal pm qualche giorno fa ricevendo una precisa richiesta: indicare gli screenshot degli insulti e delle minacce ricevute dal momento in cui è rientrata in Italia. Tra i messaggi valutati più pericolosi per la vita della giocane sono emersi quelli di una serie di profili fake anonimi e – come emerge dalle indagini – probabilmente legati a persone appartenenti a gruppi di estrema destra.

(Immagine copertina dal video del rientro in Italia di Silvia Romano di Repubblica)