Silvia Romano rapita per ritorsione contro l’attivismo dell’Italia in Somalia?

22/11/2018 di Redazione

Tutti ne parlano, ma nessuno lo dice apertamente. Forse anche per non turbare le trattative avviate in seguito al rapimento di Silvia Romano in Kenya. Oggi sono state arrestate 14 persone che sono sospettate di essere complici del kommando che ha portato via la 23enne volontaria milanese, nel Paese per portare avanti i progetti nella onlus Africa Milele. Ma il sospetto è che a portare a termine l’azione siano stati i terroristi di al-Shaabab, molto attivi nella zona.

Il rapimento di Silvia Romano potrebbe essere collegato alla presenza dell’Italia in Somalia

Il loro raggio si estende dai confini orientali del Kenya, fino in Somalia, un Paese dove l’Italia è attiva nel concreto, attraverso tentativi di ricostruzione dell’apparato di uno Stato fallito da troppo tempo. L’ipotesi è stata avanzata questa mattina sul quotidiano La Repubblica. Il sospetto, dunque, è che i miliziani jihadisti abbiano agito per ritorsione nei confronti del nostro Paese e per le sue operazioni di peace keeping in Somalia.

Grazie a 140 soldati, infatti, l’Italia sta formando un esercito somalo e sta cercando di far partire un minimo di organigramma istituzionale, in una ex colonia che di fatto è stata lasciata in balia di se stessa da troppo tempo. Nonostante ciò, il nostro Paese sta portando avanti un’operazione molto importante, con l’appoggio delle Nazioni Unite.

Il precedente di al Shaabab contro l’Italia

Per questo motivo, riconoscere la mano di al Shaabab dietro al rapimento di Silvia Romano potrebbe portare a un coinvolgimento della comunità internazionale nel tentativo di salvare la giovane cooperante milanese. Del resto, l’operazione di aiutare i somali ad avere uno Stato non abbandonato a se stesso e all’illegalità (che passa anche la ricostruzione di infrastrutture importanti, come il ministero della Difesa e l’ospedale militare) dà molto fastidio a chi, di quella stessa illegalità, approfitta per dettare il passo.

Per questo motivo, al Shaabab sta mettendo l’Italia nel mirino. E l’azione contro Silvia Romano non sarebbe neanche isolata. Praticamente nel silenzio mediatico, a ottobre un mezzo blindato Lince dell’esercito italiano è stato preso d’assalto dai miliziani a Mogadiscio. Non è stato danneggiato, ma in quella circostanza sono morti diversi civili.

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