L’Oms: «Le sigarette elettroniche fanno male». Ma per Salvini è un complotto delle lobby

01/08/2019 di Enzo Boldi

Il rapporto globale sul fumo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nei giorni scorsi, ha dichiarato le sigarette elettroniche dannose per la salute. Sia per i suoi effetti, sia perché – in realtà – non aiuterebbero nel loro intento principe: far smettere di fumare. Il tutto, come spiegato dalla OMS, è corroborato da cifre e numeri, ma per Matteo Salvini si tratta di un complotto bello e buono organizzato dalle lobby e dalle multinazionali miliardarie. In passato, però, è stato reso noto che la campagna elettorale della Lega sia stata finanziata (legittimamente e secondo la legge) da un’azienda italiana: la Vaporart. Qual è il loro core business? Le sigarette elettroniche.

«Mah… Ci sarà mica dietro lo zampino di qualche lobby o di qualche multinazionale miliardaria… Che dite?», ha scritto Matteo Salvini su Facebook rilanciando la notizia riportata da TgCom24 sul rapporto pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un richiamo all’ipotesi di complotto, alludendo a un report che, secondo il leader della Lega, sarebbe stato pilotato da interessi superiori per penalizzare il mercato delle sigarette elettroniche non solo in Italia, ma nel Mondo.

Il complotto di cui parla Salvini

Ipotesi di complotto. Insomma, Matteo Salvini invita la sua fan base a diffidare del rapporto pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, lanciando una grave accusa, neanche troppo tra le righe. E i commenti dei suoi follower danno ragione al segretario del Carroccio, dando il via a un’infinità di commenti che – guarda caso, come al solito – gli danno ragione.

I rapporti della Lega con le sigarette elettroniche

In passato, nel novembre 2018, avevamo già parlato dei legami del Carroccio con le sigarette elettroniche. In particolare era stata approfondita la notizia del finanziamento (legale e secondo tutti i canoni di legge) della Vapoart alla campagna elettorale della Lega. 75mila euro versati dall’azienda controllata dai fratelli Giorgetti. Il tutto in seguito a condono – la sanatoria fiscale – che ha consentito ad alcune imprese del settore e-cig di non pagare 180 milioni di euro non versati tra il 2014 e il 2018. Il finanziamento dell’azienda alla campagna di Matteo Salvini era, ovviamente, legale. Le allusioni del leader della Lega, però, sembrano essere un po’ forzate.

(foto di copertina: ANSA/ CIRO FUSCO)

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