Gridare «Sieg Heil» durante una commemorazione non è reato ma una «libera manifestazione del pensiero»

04/04/2019 di Enzo Boldi

Un motto nazista non è più apologia se pronunciato e gridato al vento durante una commemorazione. Lo ha deciso il Tribunale di Milano che, nella sua sentenza di assoluzione nei confronti di tre uomini accusati di apologia di fascismo e di violazione della legge Scelba, ha definito il grido Sieg Heil una «libera manifestazione del pensiero sancita dalla Costituzione italiana». I tre, tra le altre cose, avevano anche esposto uno stendardo dell’associazione combattenti 29esima divisione granatieri Waffen-SS.

Ripercorriamo le tappe della vicenda. Il tutto è accaduto il 24 aprile del 2016, quando al cimitero di Musocco, un quartiere della periferia Nord-Est di Milano. I tre finiti a processo, tre uomini di 27, 30 e 43 anni, presero parte a una cerimonia commemorativa dei caduti della Repubblica sociale italiana, che ogni anno si svolge all’interno del campo X nel capoluogo lombardo. Durante questa commemorazione, però, i tre gridarono Sieg Heil, il motto nazista che sta a simboleggiare il saluto alla vittoria. All’interno del cimitero di Musocco, i tre avevano anche portato con loro uno stendardo che ricordava una milizia delle SS.

Gridare Sieg Heil durante una commemorazione nazi-fascista non è reato

Dopo quasi tre anni è arrivata la sentenza che scagiona i tre protagonisti di questa vicenda. Secondo il giudice del Tribunale di Milano, Maria Angela Vita, «simboli fascisti e nazionalsocialisti ostentati nel corso della cerimonia sono stati una manifestazione del pensiero, costituzionalmente garantita, all’interno di un contesto commemorativo (e non un attentato concreto alla tenuta dell’ordine democratico) e come tali, pertanto, privi di quella offensività concreta vietata dalla legge».

Nessuna violazione della legge Scelba

Per questo motivo il giudice ha deciso di assolvere i tre uomini – la sentenza risale al mese di febbraio, ma solamente oggi sono state rese pubbliche le motivazioni, – perché «il fatto non sussiste». Per il Tribunale di Milano, quindi, gridare Sieg Heil durante una commemorazione nazi-fascista non è una violazione dell’articolo 5 della legge Scelba, che sanziona chi compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista e delle organizzazioni naziste.

(foto di copertina: ANSA/ GUIDO MONTANI)

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