Si continua a scavare per salvare julen

Per salvare Julen saranno necessarie almeno altre 24 ore di scavi, nella migliore delle ipotesi. La decisione di scavare un pozzo parallelo a quello in cui è caduto il bambino lo scorso 13 gennaio si sta rivelando più complessa di quanto era stato previsto.

La perforazione è cominciata sabato, ma fino ad oggi sono stati scavati solo 52 metri, rispetto ai 60 necessari per poter scavare un ulteriore tunnel che dovrebbe raggiungere il luogo in cui si pensa sia bloccato Julen. Le operazioni di soccorso sono però fortemente ostacolate dalla natura del territorio: la trivella utilizzata per creare un corridoio parallelo ha infatti colpito un tratto roccioso. «Abbiamo incontrato cinque metri di granito“, ha spiegato ieri il governatore dell’Andalusia, aggiungendo chetar «tutto dipende dalla natura del terreno».

Fino ad ora i soccorritori non sono riusciti a stabilire nessun contatto con il bambino intrappolato, e non è possibile per nessun adulto infilarsi nel pozzo in cui è caduto: l’entrata di soli 25 cm di diametro è troppo stretta. L’unico segnale della presenza del bambino è stata data dal ritrovamento di un sacchetto di caramelle che aveva con se al momento della caduta e alcuni capelli che combaciano con il suo dna. Le autorità hanno fino ad ora evitato accuratamente di pronunciarsi sull’ipotesi che Julen non sia più vivo. Piene di speranza sono invece le dichiarazioni fatte dal presidente della Federazione andalusa di speleologia Jose Antonio Berrocal, che lungo la scorsa settimana ha più volte ricordato casi simili che hanno avuto un lieto fine. La speranza è che il bambino sia in uno stato di sonno profondo che abbia provocato un rallentamento del ritmo cardiaco, rendendo necessaria una minore quantità di ossigeno.

(credits immagine di copertina: © Lorenzo CarneroZUMA Wire)

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