Roma, Pd e M5S votano a favore dello sgombero di CasaPound
29/01/2019 di Redazione
Ora toccherà alla sindaca Virginia Raggi «intervenire presso il ministero degli Interni, il prefetto e il questore» per assicurare che l’edificio di Via Napoleone III a Roma, occupato dal movimento di estrema destra (autodefinitosi dei ‘fascisti del terzo millennio’) Casapound, venga sgomberato al più presto.
Sgombero Casapound, approvata mozione al Campidoglio
Nella mozione, testualmente, si parla di «sgombero immediato dell’edificio di Via Napoleone illegalmente occupato dall’associazione CasaPound Italia». La mozione è stata proposta dal Partito Democratico, che fa parte della minoranza in consiglio comunale. Tuttavia, è stata votata anche dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, rappresentanti della maggioranza. Contrari, invece, i quattro consiglieri di centrodestra presenti al momento del voto.
L’edificio di via Napoleone III è stato occupato 15 anni fa. Nel corso degli ultimi giorni si sono susseguite una serie di polemiche circa la presenza abusiva degli esponenti di Casapound. A ottobre, addirittura, c’era stata una presenza massiccia di forze della Guardia di Finanza. Quello che era sembrato, nei primi momenti, una sorta di sgombero, fu derubricato a semplice ispezione.
La storia di Casapound e delle richieste di sgombero in passato
La storia dell’immobile di via Napoleone III è stata da sempre al centro del dibattito pubblico, almeno da quando – nel 2003 – venne occupato da CasaPound. Da anni, infatti, esponenti di associazioni e di partiti di sinistra ne chiedono la liberazione. L’allora commissario capitolino Francesco Paolo Tronca lo aveva inserito nel 2016 nella lista dei 93 edifici pubblici occupati da liberare. Precedentemente, invece, l’ex sindaco Gianni Alemanno aveva provato – senza successo – a inserirlo negli immobili di proprietà del Comune per sottrarlo dall’attuale stato di illegalità. Le proteste che ne seguirono, ovviamente, lo fecero desistere dal suo proposito originale.