Sgarbi sugli insulti a Lerner: “Gli hanno reso pan per focaccia”

Vittorio Sgarbi, si sa, non perde occasione di far parlare di sé e di far sfoggio di giudizi e azioni corrosive e controcorrente, anche a costo di pagare prezzi alti, prima di tutto alla verità e (qualche volta) alla decenza. Ma la fame di notorietà è spesso dura da tenere a bada, e il critico d’arte non ha esitato, questa volta, a difendere il pessimo comportamento dei militanti leghisti che, ieri a Pontida, hanno riempito Gad Lerner di insulti, anche di carattere antisemita. Secondo Sgarbi, gli attacchi contro il giornalista, sono in qualche modo giustificati dall’operato del giornalista: «Mi sembra che sia corretta la definizione data di Lerner come un ‘provocatore’ perché le sue affermazioni sia sui social che in televisione sono sempre state molto dure e violente. Gli hanno reso pan per focaccia– commenta il critico a margine della presentazione di un evento a Benevento- Se pensiamo a un tweet che aveva fatto qualche tempo fa su un’esplosione in Corea del Nord in cui si augurava che Salvini fosse lì non dobbiamo meravigliarci se poi le reazioni nei suoi confronti sono altrettanto aggressive. Lui stesso ha a lungo attaccato in modo diretto Salvini che ha mostrato molta resistenza e autocontrollo».

La difesa d’ufficio di Salvini e il giudizio su Franceschini

Per Sgarbi insomma, il clima d’odio fomentato da Salvini non c’entra davvero nulla con gli insulti a Lerner: «La responsabilità di questi gesti razzisti non è del leader del partito ma di un clima che vede alcuni militanti fuori controllo – commenta- anzi questo episodio è più svantaggioso per la Lega in quanto adesso sarà il pretesto per accusare i leghisti di antisemitismo». Il clima d’odio è, del resto, giustificato dai successi della Lega e dalle “mancate elezioni”:  «Il partito di Salvini ha quasi raddoppiato i voti rispetto ai partiti di sinistra a cui appartiene Lerner, è ovvio che in una così grande rappresentanza popolare ci possano essere anche atteggiamenti razzisti, ci dispiacciono ma li si comprende. La sua presenza a Pontida ha suscitato dei malumori ma Salvini non ha nessuna responsabilità». Certo, per Sgarbi sarebbe meglio che Salvini condannasse gli insulti antisemiti, ma più per non donare alla Lega un’immagine di “intolleranza che non la rappresenta” e per non spaventare “la libera stampa”, non certo per una ragione di principio.

Ma il critico ne ha anche per il neo-ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che giudica, ovviamente, in rapporto a se stesso:  «Ha favorito il collegamento con i Cinque Stelle, ed è stato quello insieme a Renzi più deciso in questo accordo, evidentemente ha chiesto in cambio di tornare al posto di cui aveva nostalgia. Il che prova che almeno qualcuno per i beni culturali ha affetto. Anche se è un fatto personale, in questo caso. Tanto quel posto è mio, sono tutti supplenti miei». Ci mancherebbe.

 

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