Sextortion: in cosa consiste il nuovo fenomeno che allarma il web

Dall'aggancio in chat sui social network, alla richiesta di denaro per non pubblicare il materiale intimo ricevuto sul web: nel 2022 sono state 132 le vittime di sextortion in Italia

05/05/2023 di Nicole Volpe

Uno spettro si aggira per il web: lo spettro della sextortion. Si tratta di un fenomeno di estorsione online che sta crescendo a dismisura sul web e che, dal 2022, ha già coinvolto centinaia di vittime, soprattutto minori tra i 15 e i 17 anni e – in alcuni casi – anche ragazzi più piccoli.

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In cosa consiste e come avviene

Le dinamiche della sextortion sono ormai ben chiare e, nella maggior parte dei casi, seguono tutte lo stesso schema.

L’adescatore aggancia la vittima sul web, tramite chat sui social network o su piattaforme digitali, con un falso profilo. Dopo il primo contatto, porta avanti uno scambio di messaggi per ricevere foto o video intimi. Una volta ottenuti, comincia il ricatto: l’adescatore inizia a minacciare la vittima. Chiede un riscatto in denaro, minacciando di condividere pubblicamente – con amici e parenti della persona adescata –  il materiale intimo ricevuto.

Spesso, per paura di vedere rovinata la propria reputazione, capita che la vittima decida di pagare il riscatto. Ma, quasi sempre, la questione non finisce lì. Diventa l’inizio di un vortice di continue richieste di denaro (tra i 30 e i 100 euro), dal quale è quasi impossibile uscire.

Secondo Save the Children, che è una delle associazioni che collabora con la polizia postale (insieme a Meter, Telefono Azzurro, la Comunità di Sant’Egidio e il NCMEC), il fenomeno è legato sempre di più a organizzazioni criminali che, se prima colpivano esclusivamente persone adulte, ora si avvicinano sempre di più ai minorenni. Perché? Molto probabilmente perché sono “bersagli” più facili da adescare e perché, per loro, è poi più difficile denunciare. Il sentimento di vergogna, paura e impotenza, li inibisce dal parlarne con i propri genitori e, di conseguenza, di rivolgersi alle autorità di competenza.

Quante sono le vittime e perché ci sono tanti casi in Italia: i dati della Polizia Postale

Secondo l’ultimo rapporto della Polizia Postale, soltanto nel 2022 ci sono stati 132 casi di sextortion in Italia. Le modalità di adescamento, sono diverse a seconda dell’età e al genere delle vittime. I bambini più piccoli, entro i 10 anni, vengono spesso agganciati tramite le piattaforme di gioco online. Gli adulti che entrano in questi circuiti, si offrono di aiutare i piccoli “gamer” a vincere le partite e, una volta stabilito il contatto, cercano di continuare lo scambio su chat di messaggistica più protette.

Gli adolescenti, invece, vengono contattati tramite i social network. Le ragazze vengono spesso agganciate con like e commenti di apprezzamento sul loro aspetto fisico, mentre ai ragazzi – tramite finti profili di coetanee – vengono promesse sessioni di sesso virtuale.

Ma come mai questi casi sono sempre più in aumento? Sicuramente l’uso sempre più diffuso e precoce dei social network da parte degli under 18 aumenta i casi di rischio di adescamento online. E il fatto che ormai siano stati individuati dei modus operandi in base all’età e al genere delle vittime, ne è una prova. Riuscire a stabilire un contatto sui social e sulle piattaforme online è estremamente semplice. Basta scrivere un messaggio. E quando si ha dall’altra parte dello smartphone una persona giovane, ancora inesperta delle dinamiche del web, è più facile riuscire a trovare il giusto aggancio per raggiungere lo scopo. Non è un caso, quindi, che fenomeni come quello della sextortion stiano colpendo persone sempre più piccole.

I consigli di Save the Children e della Polizia Postale

Save the Children e la Polizia Postale, che collaborano insieme contro la pedopornografia, hanno stilato una sorta di vademecum per le vittime di sextortion. La prima rassicurazione è: «non vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti». Da qui, il suggerimento è quello di non pagare mai alcuna somma, non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, parlare con i propri genitori e chiedere aiuto, facendo una segnalazione sul sito della polizia postale o – per gli over 14 – sporgendo denuncia.

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