Padroni di casa e schiavi del sesso, affitto in cambio di rapporti gay: gli annunci su Facebook

18/04/2018 di Redazione

La crisi abitativa in Gran Bretagna si risolve anche attraverso questo modo barbaro: affitto in cambio di sesso. E se il fenomeno era già conosciuto per quanto riguarda le ragazze – la BBC aveva girato diversi servizi in proposito -, ora questo particolare tipo di «trattativa» coinvolge anche i ragazzi che non riescono a trovare una soluzione per avere un tetto sulla testa. Questo nuovo lato oscuro dell’emergenza casa è stato preso in esame dal portale BuzzFeed che ha lanciato un’inchiesta a puntate per affrontare l’argomento.

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Sesso gay in cambio di affitto: cosa succede in Gran Bretagna

I padroni di casa richiedevano esplicitamente inquilini gay, per offrire il proprio appartamento in cambio di prestazioni sessuali. Che molto spesso diventavano dei veri e proprio abusi, coinvolgendo anche altri uomini, utilizzo di sostanze stupefacenti e causando anche la trasmissione del virus dell’HIV. In un primo articolo, BuzzFeed ha raccolto la testimonianza di Denholm Spurr, che ha raccontato la propria esperienza in una situazione del genere.

«Non avevo la forza di dire di no – ha dichiarato l’uomo -. Sono diventato quello che la gente voleva da me. Mi sono imposto l’etichetta di oggetto sessuale, utilizzato dagli altri… sentivo che era quello che dovevo fare». La sua testimonianza shock si arricchisce di un altro particolare inquietante. Molte di queste «offerte» e transazioni avvenivano direttamente alla luce del sole, su pagine Facebook dedicate e no. Questo senza che il social network facesse nulla per censurarle e limitarle. La più grande piattaforma di social media al mondo – ha rivelato BuzzFeed – ospita post espliciti da parte dei proprietari che promettono alloggi in cambio di sesso gay.

Sesso gay in cambio di affitto: il gruppo Facebook dove si pubblicavano gli annunci

Ad esempio, c’è stato un gruppo dove spesso si scambiavano annunci del genere appena descritto. «Gay Houseboy’s and those who hire them», nonostante le limitazioni (non pubblicare foto di nudo o non utilizzare un linguaggio esplicito) era di fatto un gruppo dove padroni di casa contattavano ragazzi gay in cerca di un’abitazione, molto spesso offrendo loro anche lavori casalinghi da svolgere. Il tutto sotto gli occhi degli amministratori di Facebook che hanno permesso tutto questo per diverso tempo. Eppure, ci sono diversi provvedimenti giuridici (l’ultimo dei quali risalente soltanto allo scorso anno, con la dichiarazione dell’allora segretario alla giustizia David Lidington) che definiscono reato lo scambio di affitto e sesso.

Sul gruppo Facebook «Gay Houseboy’s and those who hire them» gli annunci erano espliciti. «Siamo in cerca di un maschio bianco d’età compresa tra i 18-25 anni per offrirgli un posto nella nostra famiglia – recita un annuncio -. Le mansioni generali comprenderanno pulizia, passeggiate con i cani, shopping, cucina e lavori di casa in generale…Questo annuncio include sesso e molto affetto da parte del nostro ragazzo». Sul gruppo, poi, venivano pubblicati anche annunci di ragazzi che offrivano i loro servizi per avere un posto in cui abitare.

Tuttavia, gli annunci contenevano soltanto una parte dei riferimenti espliciti a quello che veniva effettivamente proposto ai ragazzi che – in questi gruppi – venivano identificati come houseboy». Sono in tanti a essere caduti in questa rete, in tanti hanno subito delle vere e proprie estorsioni. Al di là delle «affettuose» promesse negli annunci, chi accettava le condizioni dei proprietari di casa viveva un vero e proprio incubo.

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