La Lega Serie A dà ragione a Dazn sulla concurrency: «Hanno sollevato un tema serio, in Italia troppi furbi»

L'ad Luigi De Siervo prende posizione sul tema della pirateria che sta alla base del meccanismo in cui si era ipotizzato lo stop alla visione di Dazn da due dispositivi in contemporanea

17/11/2021 di Gianmichele Laino

La pirateria uccide il calcio. Luigi De Siervo, ad della Lega di Serie A, ha rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore in cui, più che lanciare questo slogan come monito, sembra più che altro prendere atto di un dato di fatto. Il fenomeno della riproposizione illegale di contenuti a distribuzione esclusiva (come può essere una partita di calcio, ma anche un film o una serie tv) sembra essere così esteso in Italia che, alla lunga, non potrà far altro che infliggere un durissimo colpo a tutto l’ecosistema. Alla luce di questa constatazione, dunque, la Serie A difende Dazn nel dibattito che si è venuto a creare in merito all’ipotesi – poi smentita, almeno per questa stagione – di rinunciare al meccanismo della concurrency, ovvero alla visione contemporanea, con lo stesso abbonamento, da due dispositivi diversi.

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La Serie A difende Dazn sul suo discorso su concurrency e pirateria

In modo particolare, Luigi De Siervo sembra citare il comunicato stampa con cui l’OTT – dopo qualche giorno di burrasca in merito alla diffusione dell’indiscrezione sull’eventuale rinuncia alla concurrency – aveva invece smentito questa ipotesi almeno per la stagione in corso. Nella comunicazione, infatti, si faceva riferimento ai termini specifici, indicati nel contratto, attraverso cui applicare la concurrency (soltanto in ambito familiare) e si poneva l’accento sul tema della pirateria: una forzatura di questi termini contrattuali, secondo Dazn, avrebbe comportato un impatto su circa il 20% della quota totale degli abbonamenti, favorendo così la pirateria e la diffusione illegale del contenuto.

Secondo De Siervo, il tema sollevato da Dazn dovrebbe trovare riscontro all’interno degli ambienti politici che, invece, stando al presidente della Lega Serie A, sembrano «odiare il calcio». De Siervo dice: «L’allarme lanciato da Dazn deve essere colto dalle autorità e dai principali stakeholder del settore, tra cui anche noi. L’eliminazione della concurrency poteva evidentemente essere assunta sin dall’estate perché ricalca quanto previsto in altri Paesi europei, ad esempio la Spagna». De Siervo, inoltre, sostiene che quella degli abusi contrattuali, in Italia, sia una questione aperta ed enorme, parlando di un «Paese di “furbetti”».

Una posizione che sembra rafforzare l’OTT e che non cambierebbe nemmeno se – dalla prossima stagione – Dazn dovesse rinunciare al meccanismo della concurrency. Da questo punto di vista, la Lega Serie A sembra essere un alleato. De Siervo ha anche sottolineato come i problemi tecnici delle prime giornate possano essere classificati come errori di assestamento e che, al contrario, con Dazn, il calcio trasmesso in streaming può essere un volano per l’evoluzione digitale del Paese.

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