Pirozzi e la sua lode al Duce: «Tranquilli, a casa non ho suoi busti, ma quello di Padre Pio»

14/01/2018 di Redazione

Non rinnega quello che ha detto Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato alla Regione Lazio. Le leggi razziali e l’entrata in guerra al fianco di Hitler: sono solo queste le sciagure mussolinaine per Pirozzi. Lo afferma, intervistato da Klaus Davi a Klauscondicio, in merito alle “alle infrastrutture, alle opere pubbliche, alle politiche sociali realizzate durante il fascismo“. E oggi, sul Corriere, il candidato che vorrebbe correre non solo ma per il centrodestra, spiega la sua tesi.

Scusi, lei ha detto che «il Duce ha fatto anche cose buone». Le sembra il modo più consono per fare il pieno dei voti a destra?
«Ma quale pieno di voti a destra, io raccolgo i voti della gente, di tutti, queste cose le inventate voi!».

Che lei sia molto benvoluto a destra non è un mistero

«E che vuol dire, che mi faccio influenzare da questo o quel partitino? Io rispondo solo alla gente. Mi hanno intervistato in una trasmissione su Raitre in cui facevano vedere le grandi realizzazioni urbanistiche di Mussolini: ho detto che erano grandi opere, e che dovevo dire? Così come ho detto che sul sociale sono state fatte cose ottime, pensate anche solo alla tredicesima.
È un fatto. Ma ho pure aggiunto,e posso gridarlo se serve, che le leggi razziali sono state una vergogna, sono state terribili. E state tranquilli, a casa mia non ho busti del Duce, ma solo quello di Padre Pio»

A Pirozzi è stato offerto un seggio sicuro, una vicepresidenza nella corsa alla Regione con un altro candidato di FI o di FdI. Ma non molla. Spiega a Paola Di Caro: «Tra un po’ mi offrono pure la presidenza dell’Onu… Ma no, non mi ritiro. Se vogliono,
possiamo fare un ticket come presidente e Gasparri, o con Rampelli, me lo propongano e vediamo. Io resto in campo, così vuole la gente».

(in copertina foto ANSA/ MAURIZIO DEGL’INNOCENTI)

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