Il sogno di Gualtieri: i semafori di Roma diretti da Google

Una sperimentazione che potrebbe coinvolgere la capitale ma anche la città di Milano

16/11/2021 di Redazione

C’è un dossier che sta passando attraverso diverse stanze del Campidoglio a Roma. Riguarda la gestione del traffico nella Capitale e le modalità per poter effettivamente ridurre gli ingorghi e gli sprechi di carburante. Nella fattispecie, si tratta di una soluzione che è stata individuata da Google, che è già stata sperimentata in Israele e che, sostanzialmente, potrà presto sbarcare anche a Rio de Janeiro in Brasile, prima di essere testata in altre città del mondo. Il dossier prevede che Roma sia in lizza per questa sperimentazione insieme a Milano. Si tratta della gestione dei semafori con Google: una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale, che incrocia i satelliti a disposizione del colosso di Mountain View e alcune schemi che servono al funzionamento di applicazioni che utilizziamo quotidianamente (pensiamo a Google Maps), potrebbe portare alla gestione dei semafori delle metropoli del mondo.

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Semafori con Google, lo studio del dossier da parte della giunta di Roberto Gualtieri

La giunta di Roberto Gualtieri – e in modo particolare l’assessore ai Trasporti Eugenio Patanè – starebbe per incontrare i rappresentanti di Google in Italia per poter discutere di questa prospettiva. La notizia è stata riportata dall’edizione romana del Messaggero, che è stata in grado di accedere al dossier in Campidoglio. In base a quanto descritto, nel documento ci sarebbe un piano per la gestione dei semafori di Roma attraverso uno dei Big Tech. L’obiettivo, sicuramente, è quello di decongestionare le strade della Capitale – uno dei problemi più annosi della città -, ma anche quello di far risparmiare gli automobilisti, riducendo – al contempo – le emissioni di CO2.

Traffico, da sempre, è sinonimo di inquinamento e di consumi elevati. Le ore trascorse incolonnati sul lungotevere fanno consumare carburante e sporcano l’aria. Con il sistema di intelligenza artificiale applicato ai semafori, invece, secondo Google i consumi degli automobilisti potrebbero scendere del 10-20%: attraverso il monitoraggio via satellite, la tecnologia basata sull’intelligenza artificiale riuscirebbe a monitorare la lunghezza delle soste, a dare il via libera nel caso di flusso regolare o molto basso, a ottimizzare i tempi d’attesa degli automobilisti e dei pedoni.

Al momento, la voce di spesa da impegnare è quella messa a disposizione dal ministero dei Trasporti che ha stanziato per la Capitale circa 6 milioni di euro per l’installazione di semafori di ultima generazione. Nel caso in cui questi ultimi dovessero essere gestiti da Google, i tempi tecnici per la messa a terra del progetto dovrebbero essere di circa 6 mesi. Un passo in avanti verso l’ottimizzazione delle risorse in città, con la solita, grande incognita legata a ogni tipo di attività gestita da Big Tech: e se ci fosse un sovraccarico della rete? E se, per qualche ragione, il sistema di sicurezza dovesse essere violato? Domande lecite, che – tuttavia – il futuro prossimo ci porterà a porci sempre più spesso, per qualsiasi attività che regolerà la nostra vita quotidiana.

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