Selvaggia Lucarelli centra il punto del dibattito lanciato da Salvini: «Attacca me che ho abortito pù volte»

Facile confondere le acque sulla questione dell’aborto. Facile, soprattutto se a farlo è stato un Matteo Salvini senza contraddittorio, nel corso di un comizio, quando nemmeno per sbaglio un cronista o un avversario politico avrebbe potuto intervenire per correggere il tiro. Per questo, una delle testimonianze più forti all’interno di questo dibattito davvero surreale per essersi svolto in pieno 2020 è stata data quest’oggi da Selvaggia Lucarelli, direttamente dalle colonne di TPI, il sito di news per il quale è responsabile della sezione cronaca e spettacoli.

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Selvaggia Lucarelli risponde a Salvini sulla questione dell’aborto

Una responsabilità che ha avvertito fino in fondo se ha scelto di raccontare una vicenda molto privata della sua vita, per contestualizzare quanto affermato da Matteo Salvini sulle donne «né di Roma, né di Milano» che intasano i «pronto soccorso» per abortire anche più volte nell’arco di poco tempo. Sembra pacifico che il leader della Lega abbia confuso aborto e contraccezione, così come sembra chiaro che non ci si reca di certo in pronto soccorso per abortire. Come spiegato da Selvaggia Lucarelli, infatti, il pronto soccorso dei vari ospedali italiani, magari, è intasato da persone con raffreddori indesiderati, non certo con gravidanze indesiderate.

Il punto centrale è che Salvini sbaglia target, sbaglia interlocutore. E Selvaggia Lucarelli si è esposta in prima persona, con un messaggio dal contenuto molto forte diretto proprio al leader della Lega. Il suo articolo per TPI inizia così: «Ho abortito. Volontariamente. Più di una volta. Due o cinquanta, sono fatti miei, e in realtà anche quello che nella vita ho deciso di fare del mio corpo erano fatti miei, finché ho sentito che non lo erano più».

Le parole forti di Selvaggia Lucarelli

Sui social network, poi, Selvaggia Lucarelli ha spiegato anche perché ha deciso di scrivere questo articolo molto intimo: «Erano fatti miei – ha scritto su Twitter -, e infatti non lo sapeva nessuno, neanche chi pensava di sapere tutto di me. Ma ci sono temi che sono di tutti e sui quali non va permesso a Salvini di fiatare. Uno di questi è l’aborto e il mio, il nostro diritto inattaccabile di decidere».

Secondo la Lucarelli, Matteo Salvini ha parlato apertamente di una cosa che non sa, che dice di aver sentito da alcune infermiere che, se davvero si fossero comportate in quel modo (aver riferito vicende coperte da segreto professionale a un politico) non meriterebbero certo di svolgere quella nobile professione. La giornalista invita Salvini a non attaccare le straniere, ma di confrontarsi con tutte le donne, anche con quelle che sono più prossime a lui. E lo fa dicendo che non si può conoscere la sensazione di una donna che decide di abortire, semplicemente perché quelle sensazioni sono diverse a seconda delle donne che si presentano in ospedale. Per questo, il messaggio finale è una sfida: provare a fare la morale sull’aborto a tutte le donne. Non soltanto alle straniere.

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