Milano spera ancora di ospitare l’Ema, ma per il Consiglio Ue il ricorso è «irricevibile»
22/02/2018 di Redazione
Braccio di ferro sull’Ema. Il Consiglio dell’Unione Europea considera «irricevibile» il ricorso di Milano per ospitare la sede dell’agenzia europea dei medicinali, che lascerà la Gran Bretagna dopo la Brexit e verrà trasferita ad Amsterdam. Da Amsterdam intanto, l’europarlamentare Giovanni La Via, a guida di una delegazione della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo che è giunta per un sopralluogo nei locali temporanei che ospiteranno l’agenzia, fa sapere che l’Olanda non non fornisce molte risposte.
La sede dell’Ema a Milano? Il Consiglio Ue: «Il ricorso è irricevibile»
A sostenere che il ricorso di Milano è «manifestamente irricevibile» è un documento dell’ufficio giuridico del Consiglio della Ue, di cui è entrata in possesso l’agenzia di Stampa Agi. In 26 pagine il Consiglio illustra i motivi per cui ritiene che la richiesta del capoluogo lombardo di una sospensiva sulla decisione che riguarda l’assegnazione non può essere accolta. Secondo la ‘memoria difensiva’, in primo luogo il comune di Milano ha commesso un «errore» perché ha fatto ricorso contro la ‘decisione del Consiglio dell’Unione europea’. Ma il Consiglio, si legge nel documento, «non può essere considerato l’autore della decisione impugnata, ed essa non può in alcun modo essergli attribuita». La decisione su Ema infatti non è stata adottata dal Consiglio, ma «dai rappresentanti degli Stati membri che hanno agito dunque non in qualità di membri del Consiglio, ma in qualità dei rappresentati dei loro governi, esercitando in tal modo collettivamente i poteri degli Stati membri». Il ricorso di Milano quindi, «lungi dal potersi qualificare come ‘decisione del Consiglio dell’Unione’ e’ invece stato adottato dai rappresentanti degli Stati membri riuniti in qualità di rappresentanti dei loro governi, a margine di una riunione del Consiglio».
Ma il documento spiega anche che il Comune di Milano non è il destinatario dell’atto impugnato, perché «non ha avuto alcun ruolo diretto nell’intera procedura di selezione che ha unicamente visto coinvolta la Repubblica italiana». Spettava agli stati membri infatti, così come era stato deciso dal Consiglio Ue del 22 giugno 2017, presentare le candidature, scambiare informazioni con la Commissione e partecipare alle procedure di voto per l’assegnazione delle agenzie. «Il fatto che alcuni stati membri abbiano deciso di associare le amministrazioni delle città candidate alla preparazione delle offerte – si legge nelle osservazioni – non altera il dato giuridico, che vede tali entità come meri soggetti terzi della procedura».
La replica del Comune: «Il ricorso irricevibile? Il Tribunale lo avrebbe già comunicato»
Una replica non si è fatta attendere. Se il ricorso presentato dal Comune «fosse davvero irricevibile – ha spiegato l’avvocato Francesco Sciaudone, Managing partner di Grimaldi Studio Legale che ha curato i ricorsi dell’amministrazione – il tribunale l’avrebbe già fatto sapere, ma non è stato così». Il Consiglio «si difende per giustificare una situazione incresciosa che si è creata – ha precisato ancora il legale – perché la selezione riguardava un’offerta olandese più volte modificata, come ormai sappiamo bene».
La delegazione del Parlamento Ue ad Amsterdam: «L’Olanda non ci dà molte risposte»
Da Amsterdam intanto, l’europarlamentare La Via, a capo della delegazione che ha visitato la sede dello Spark Building ha affermato: «È un momento intenso, abbiamo fatto un sacco di domande e non ci sono moltissime risposte. Si fermano sempre a quella che è l’offerta fatta. In realtà abbiamo scoperto che gli aggiustamenti della sede non prevedranno un tender, cioè un bando di gara, e pensano di poterlo effettuare in tempo. È emerso pure che non c’è un piano alternativo. Se i lavori non dovessero essere pronti in tempo non c’è una alternativa». E ancora: «Per la sede definitiva il bando di gara è ancora bel lontano dall’essere pronto e dicono che i lavori dovrebbero iniziare il primo giugno, ma non essendoci ancora il bando di gara, ci sempre un po’ difficile. Vedremo – ha aggiunto l’europarlamentare – nel pomeriggio la sede del Vivaldi Building e tutto ciò che sarà necessario fare per avere in quel luogo una sede efficiente per Ema».
La delegazione della Commissione Ambiente ha programmato incontri con le autorità dei Paesi Bassi, oltre al direttore dell’Agenzia del Farmaco Guido Rasi. «Siamo pronti per chiedere tante cose agli olandesi, siamo pronti per chiedere cosa ha portato a cambiare l’offerta e soprattutto i tempi. Non è tutto chiaro, andiamo a vedere», ha detto stamane La Via appena giunto nella città olandese.
(Foto da archivio Ansa: il governatore lombardo Maroni e il sindaco di Milano Sala alla conferenza stampa sull’esito del voto per la sede Ema. Credit immagine: ANSA / DANIEL DAL ZENNARO)