Secondo la Commissione UE, in fase pregiudiziale Apple Pay risulta anticoncorrenziale

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La pronuncia è solo l'esito della fase formale iniziale del procedimento antitrust contro Apple, ma questa avrebbe abusato della sua posizione dominante

Il Financial Times lo aveva anticipato lo scorso 29 aprile. Ora, la Commissione europea ha ritenuto – con una pronuncia pregiudiziale – che il colosso informatico Apple è responsabile di un abuso di posizione dominante. Se tale considerazione venisse confermata in futuro, la società potrebbe essere condannata ad una sanzione pari fino a un massimo del 10% dei suoi ricavi globali, che l’anno scorso hanno raggiunto 366 miliardi di dollari (pari a 350 miliardi di euro). Apple Pay, dunque, secondo l’Autorità antitrust UE, sarebbe anticoncorrenziale per aver escluso i rivali dal suo sistema di pagamento mobile. L’UE ha trasmesso alla Big Tech una «comunicazione degli addebiti» formale con la motivazione preliminare che Apple ha abusato della sua posizione dominante nei portafogli mobili su iOS.



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Apple Pay è anticoncorrenziale secondo la pronuncia pregiudiziale dell’Autorità antitrust

«Abbiamo indicazioni che Apple abbia limitato l’accesso di terze parti alla tecnologia chiave necessaria per sviluppare soluzioni di pagamento digitale sui dispositivi Apple», ha dichiarato Margrethe Vestager – commissaria europea alla concorrenza – in una nota. Apple ha fatto sapere che continuerà a collaborare con la Commissione UE e che «Apple Pay è solo una delle tante opzioni a disposizione dei consumatori europei per effettuare pagamenti e ha garantito un accesso equo all’NFC definendo standard leader del settore per la privacy e la sicurezza». Nella decisione della Commissione si legge che: «la Commissione europea ha informato Apple della sua opinione preliminare di aver abusato della sua posizione dominante nei mercati dei portafogli mobili su dispositivi iOS. Limitando l’accesso a una tecnologia standard utilizzata per i pagamenti contactless con dispositivi mobili nei negozi (“Near-Field Communication (NFC)” o “tocca e vai” ), Apple limita la concorrenza nel mercato dei portafogli mobili su iOS. La Commissione contesta la decisione di Apple di impedire agli sviluppatori di app di portafogli mobili di accedere all’hardware e al software necessari (“input NFC”) sui propri dispositivi, a vantaggio della propria soluzione, Apple Pay».



L’Autorità fa, dunque, sapere, che il proprio punto di vista preliminare è che «la posizione dominante di Apple nel mercato dei portafogli mobili sul suo sistema operativo iOS limiti la concorrenza, riservando l’accesso alla tecnologia NFC ad Apple Pay», e conclude dichiarando che la comunicazione di questi addebiti al colosso tecnologico mette in discussione solo «l’accesso all’input NFC da parte di sviluppatori di terze parti di portafogli mobili per i pagamenti nei negozi». Secondo la Commissione, in breve, alla luce delle informazioni raccolte, Apple non ha osservato le regole europee a danno di potenziali concorrenti impedendo loro di sviluppare altri sistemi di pagamento elettronico che impieghino dispositivi Apple. Il comportamento di esclusione di Apple, secondo l’Autorità, «porta a meno innovazione e meno scelta per i consumatori per i portafogli mobili su iPhone». Questa è, però, solo la fase formale iniziale del procedimento antitrust contro Apple e, dunque, quest’ultima ha ancora la possibilità di respingere le accuse dimostrando il contrario. Tale decisione mostra, ancora una volta, l’impegno della Commissione UE – soprattutto dopo l’approvazione dei due importanti atti legislativi che hanno l’obiettivo di limitare gli effetti negativi delle società tecnologiche digitali (DSA e DMA) – di ripristinare la concorrenza tra le piccole e le grandi aziende del settore.

Foto IPP/zumapress