Sea Watch salva 53 migranti al largo della Libia, e Salvini li paragona agli scafisti
12/06/2019 di Gaia Mellone
La nave Sea Watch è stata dissequestrata da poco, ma ha già ripreso la sua attività: oggi il soccorso di 53 migranti, tra cui nove donne e tre bambini molto piccoli, al largo delle coste libiche. Matteo Salvini riparte all’attacco paragonando la Ong a degli «scafisti» e sostenendo che i legami tra le due sono evidenti a tutti «tranne che a qualche pm».
Sea Watch salva 53 migranti al largo della Libia, e Salvini li paragona agli scafisti
Nella mattina di mercoledì la Ong Sea Watch aveva segnalato che l’aereo di ricognizione Colibri «aveva avvistato l’imbarcazione, informando le autorità competenti e la nave» intorno alle 9.53 ma che il soccorso era stato operato dalla Ong. «La cosidetta guardia costiera libica – si legge in un altro tweet pubblicato – successivamente comunicava di aver assunto il coordinamento del caso». Quando la Ong è però giunta in prossimità del gommone al largo della Libia «priva di alcun assetto di soccorso», a circa 47 miglia da Zawiya, «abbiamo proceduto al salvataggio come il diritto internazionale impone. I naufraghi sono ora a bordo della Sea Watch», tra cui ci sono anche nove donne e tre bambini molto piccoli. Ora la nave è in attesa di indicazioni nella Sar libica.
https://twitter.com/SeaWatchItaly/status/1138792011190951936
Matteo Salvini: «Ennesimo atto di pirateria di una organizzazione fuori legge»
La notizia dell’operazione di soccorso è stata commentata aspramente da Matteo Salvini. «Non rispettando le indicazioni della Guardia costiera libica – ha dichiarato in merito il ministro dell’Interno – è l’ennesimo atto di pirateria di un’organizzazione fuori legge». Il vicepremier leghista ha rincarato la dose definendo «evidente» il «collegamento tra scafisti e alcune Ong». Un tema su cui era stata aperta anche un’inchiesta lo scorso anno, a danno della Ong Open Arms, poi scagionata da ogni accusa lo scorso agosto. «Probabilmente solo qualche procuratore non se ne accorge, ma il resto del mondo sì» ha quindi insistito Matteo Salvini, annunciando anche che i migranti soccorsi «non finiranno in Italia» poiché nel decreto sicurezza bis fresco di approvazione «c’è una norma che prevede la confisca dei mezzi pirati che non rispetta leggi e indicazioni». L’astio tra il ministro e la Ong è di vecchia data, e lo stesso Salvini ricorda che « son due tre volte che l’hanno fermata e l’hanno rilasciata» e invita a chiedere «in Procura perché… Io non faccio il procuratore».
(Credits immagine di copertina: ANSA / ETTORE FERRARI)