Scontro Gibilterra-Spagna sulla Brexit e sul futuro status del territorio autonomo

Il governo del territorio autonomo di Gibilterra ha minacciato di revocare i diritti e le protezioni ai cittadini spagnoli e dell’UE che vivono e lavorano nella roccaforte, se la Spagna dovesse usare il suo diritto di veto per escludere l’enclave dagli accordi sulla Brexit tra Bruxelles e Londra.

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Secondo quanto dettato dalle linee negoziali pubblicate ad aprile, Gibilterra si trova al di fuori da qualsiasi accordo commerciale tra UE e Regno Unito, a meno che non sia raggiunta un’intesa con la Spagna sul suo status. In questa situazione, piuttosto anomala, Madrid si trova pertanto a esercitare un diritto di veto su possibili allineamenti tra la roccaforte, ceduta ai britannici nel 1704, Londra e Bruxelles.

Bisogna ricordare come al momento del referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’UE, il 96% dei cittadini di Gibilterra abbiano espresso il loro voto contrario.

Il vice premier Joseph Garcia ha definito la clausola di veto “illegale” contestandola in tribunale. “Abbiamo preso consigli dagli avvocati britannici più anziani – ha dichiarato Garcia- e il nostro consiglio è che la clausola è illegale e la nostra posizione è che se la Spagna eserciterà un veto in base a tale clausola, la contesteremo in tribunale, qualunque cosa ciò possa fare per l’intero Brexit”. I cittadini spagnoli interessati da una possibile revoca dei loro diritti sono 13mila, 2mila quelli europei.

“Li accogliamo a Gibilterra, ma se la transizione e il ritiro non si applicheranno a noi – ha concluso Garcia – allora saremo liberi di fare qualsiasi cosa”.

(Credits foto: Ansa)

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