Matteo Salvini vorrebbe perdere sempre così. E noi ne prendiamo atto. Il giorno dopo le elezioni regionali 2020, è tempo di bilanci sulla giusta chiave interpretativa del risultato. Che dovrebbe essere evidente a tutti: il centrodestra, che partiva dall’aspettativa di un 6-0, si è dovuto accontentare di un pareggio per 3-3, con Michele Emiliano che resiste in Puglia, con Eugenio Giani che ottiene il successo in Toscana e con Vincenzo De Luca che stravince in Campania. Per questo i giornali parlano di una sconfitta Salvini. Tuttavia, il leader della Lega non ci sta.
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«I giornali dicono che io ho perso? Davvero? Mi piacerebbe sempre perdere così. Dove si firma? Se ottenere trenta consiglieri regionali in più è considerato una sconfitta, ditemi voi come devo interpretare i dati. I giornali scrivano e inventino quello che credono».
Matteo Salvini, in conferenza stampa, insiste sostanzialmente sulla vittoria in Liguria, in Veneto e nelle Marche (unica regione effettivamente strappata al centrosinistra) e si giustifica rispetto al contesto particolare delle elezioni in Campania, Puglia e Toscana: «In Toscana abbiamo perso. Ma ringrazio il grandissimo lavoro di Susanna Ceccardi – ha ribadito Salvini -. Abbiamo perso in Puglia e in Campania dove la Lega non esisteva».
Poi Salvini chiama in causa di nuovo la figlia, com’è prassi per quanto riguarda situazioni di campagna elettorale: «Prima di questo momento, la Lega aveva 43 consiglieri regionali; da oggi ne ha 70. Anche mia figlia che fa la terza elementare sa che 70 è più grosso di 43». Non risparmia, infine, un’altra frecciata a Giorgia Meloni, dopo quella sferrata nella giornata di ieri, quando aveva detto che se tutti avessero presi i voti che ha preso la Lega, allora il centrodestra avrebbe vinto in Toscana. «Se i voti contano – dice Salvini -, allora è vero che la Lega è il primo partito».