Perché i giornalisti di Reuters hanno scioperato per la prima volta da trent’anni

Le ragioni dietro lo sciopero dei giornalisti Reuters si legano alla lentezza nei rinnovi contrattuali e ai dati sugli ultimi utili trimestrali

05/08/2022 di Ilaria Roncone

Sciopero giornalisti Reuters per la prima volta in trent’anni: questo è quanto è accaduto nella giornata di giovedì, questa settimana, come annunciato dalla testata stessa a clienti e lettori. A partecipare sono stati trecento giornalisti che non hanno svolto le loro funzioni per 24 ore «per protestare contro la lentezza con cui la direzione aziendale sta portando avanti le trattative per il rinnovo del contratto», come si legge nel comunicato della NewsGuild, il sindacato dei giornalisti fondato nel 1933. Dietro lo sciopero giornalisti Reuters ci sono anche ragioni legate all’aumento del costo della vita che non va di pari passo con quello degli stipendi.

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Sciopero giornalisti Reuters: le ragioni punto per punto

Con un picchetto davanti alla sede centrale di Reuters News U.S. a Times Square, i giornalisti hanno deciso di protestare anche contro l’offerta della direzione di un aumento salariale pari all’1% annuo che non può, in alcun modo, andare di pari passo con l’impennarsi del costo della vita (nel comunicato si legge che un incremento pari a quella cifra «significherebbe di fatto una riduzione dello stipendio, vista l’impennata del costo della vita»).

La critica per la dirigenza Reuters da parte del sindacato è quella di non essersi impegnata con i giornalisti di aver «usato tattiche di temporeggiamento nel rinnovare il contratto collettivo di lavoro, scaduto quasi 20 mesi fa, il 14 dicembre 2020». Il tutto si è sostanziato, lo scorso lunedì, nell’accusa di pratica sindacale sleale al National Labor Relations Board. Da parte della dirigenza sono arrivate rassicurazioni ai clienti rispetto alla garanzia di «continuare a offrire una gamma, un’ampiezza e una qualità di servizi senza pari, rafforzando il nostro impegno per l’eccellenza giornalistica e il valore».

Intanto Reuters macina denaro

La protesta dei giornalisti arriva nella giornata in cui il giornale ha pubblicato la relazione degli utili trimestrali: battute – come sottolinea Axios –  le aspettative di guadagno e alzate le previsioni di fatturato per l’anno. Il videoreporter della Reuters Julio-César Chávez, parlando con NewsGuild, ha affermato: «Mentre noi reporter veniamo allontanati dalle nostre famiglie nel bel mezzo della cena, cosa che facciamo volentieri per il nostro lavoro, i dirigenti della Reuters se ne stanno comodamente seduti nei loro uffici a gestire i profitti che portiamo all’azienda».

Le proteste si sono svolte in tutti gli Stati Uniti, non solo di fronte alla sede centrale, e su Twitter sono state pubblicate moltissime testimonianze di partecipazione attiva.

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