Zingaretti sul decreto sicurezza bis: «Passato grazie a schiavi 5 Stelle»

05/08/2019 di Redazione

Ancora una volta il Partito Democratico sceglie il target. Non è quello dell’inarrivabile Lega di Matteo Salvini – che secondo i sondaggi viaggia ben sopra il 38% -, ma è quello del più debole Movimento 5 Stelle, in caduta libera nelle intenzioni di voto soprattutto a causa dei compromessi che ha dovuto affrontare per continuare l’esperienza di governo con l’alleato di destra. Nicola Zingaretti ha deciso di prendersela con i pentastellati per l’approvazione del decreto sicurezza bis, dopo il voto di fiducia in Senato.

Nicola Zingaretti commenta il decreto sicurezza bis: «Schiavi 5 Stelle»

Attraverso il proprio account Twitter, il segretario del Partito Democratico ha affermato: «Il decreto Salvini è passato. Grazie a schiavi 5 stelle la situazione peggiorerà. Avevamo chiesto contratto per lavoratori forze dell’ordine e investimenti per le periferie. Ma niente. Le persone sono sempre sole e le paure aumentano. L’Italia è migliore e li manderemo a casa».

Secondo il Partito Democratico, il decreto sicurezza bis – che punta a inasprire le misure contro le ong che salvano le vite umane nel Mediterraneo e che introduce limitazioni molto pronunciate nei confronti dei manifestanti protagonisti di azioni di protesta e cortei – rappresenta un peggioramento del sistema legislativo italiano. Il tutto con la complicità del Movimento 5 Stelle che non ha avuto la forza di opporsi, sebbene dall’interno fossero arrivate diverse pressioni, all’alleato di governo rappresentato dalla Lega.

La scelta di Nicola Zingaretti di attaccare il M5S sul decreto sicurezza bis

Nel corso della discussione in aula, i senatori del Partito Democratico si sono fatti sentire in maniera molto rumorosa: è stato Davide Faraone a esporre un cartello sulla disumanità del decreto sicurezza bis, mentre dai banchi si sono ascoltati i cori «vergogna, vergogna» al momento della proclamazione dei risultati.

Qualche defezione, in verità, nel Movimento 5 Stelle c’è stata: la maggioranza ha raccolto soltanto 160 voti, mentre se ne aspettava almeno sette in più. Sarà opportuno, ora, avviare una valutazione all’interno dell’esecutivo. Il Partito Democratico, intanto, è pronto a rivalersi sul Movimento 5 Stelle. Su Salvini, invece, sceglie di attendere: il leader della Lega è troppo distante.

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