Incidenti sulle scale mobili di Roma: «Manomessi impianti con la compiacenza di Atac»

12/09/2019 di Enzo Boldi

Quattro persone sospese dal proprio lavoro e poste sotto indagine insieme ad altri undici tra dipendenti e dirigenti. Si chiude così la prima fase di indagini sul crollo dell’impianto di risalita nella stazione della metro A Repubblica, a Roma, e dei guasti nelle altre fermate. Tra le undici persone iscritte nel registro degli indagati da parte della Procura capitolina, nel caso delle scale mobili, ci sono anche tre dirigenti dell’Atac che sono coloro i quali, per il momento, hanno già subìto la prima sanzione con la sospensione dal loro ruolo per un anno. Il tutto in attesa del giudizio finale.

I tre dirigenti Atac colpiti dalla prima misura interdittiva sono Ettore Bucci (responsabile unico di Atac dell’appalto affidato Metro Roma Scarl), Renato D’Amico (direttore dell’esercizio delle linee metro A e B di Atac) e Alessandro Galeotti (responsabile esercizio di Atac per le scale mobili di Repubblica e Barberini). Stessa sanzione comminata anche a Giuseppe Ottuso, rappresentante legale Metro Roma Scarl, la società che si occupava della manutenzione delle scale mobili su tutte e tre le linee della metropolitana capitolina.

15 indagati per il crollo della scale mobili (e non solo)

Il tutto per un risparmio nelle casse dell’azienda. Per questo motivo la Procura di Roma non usa mezzi termini, parlando espressamente di manomissione degli impianti di risalita (le scale mobili) – intesa come utilizzo di pezzi non originali per consentire un corretto funzionamento – con il solo fine di spendere meno nella manutenzione. Per questo motivo è stata chiamata in causa anche Atac che non avrebbe provveduto a un controllo delle attività svolte da Metro Roma Scarl, società che si occupava della manutenzione delle scale mobili.

Le accuse del Gip

«Continuano a verificarsi incidenti che sebbene noti tanto a Metroroma Scarl, che Schindler nonché agli organi addetti alla sicurezza Atac – scrive il gip nella sua ordinanza -, non vengono segnalati e anzi opportunamente occultati, così come permangono problematiche tecniche legate a pregressi o attuali manomissioni, il tutto da rendere non escludibile l’avverarsi di ulteriori sinistri che potrebbero trovare epilogo di minore gravità solo per il verificarsi di concomitanti circostanze favorevoli agli utenti».

(foto di copertina: ANSA/PERI-PERCOSSI)

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