Salvini fa propaganda con la Sea Watch, mentre a Lampedusa proseguono gli sbarchi
28/06/2019 di Enzo Boldi
Matteo Salvini è molto abile nel far credere di aver risolto e di star risolvendo quello che lui (e i suoi sostenitori) chiamano «problema migranti». E in questa falsa credenza popolare ha un ruolo di rilievo anche l’ultimo scontro con Sea Watch e la sua capitana Carola Rackete. Una situazione (di stallo) che sta oscurando quanto sta succedendo alle spalle dell’imbarcazione della Ong, sempre nel porto di Lampedusa: solo nell’ultima settimana sono sbarcati sull’isola centinaia di persone arrivate in Italia sui cosiddetti barchini fantasma.
Insomma, 42 (ora 40 dopo le due persone soccorse e fatte scendere giovedì sera dalla Sea Watch 3) sacrificate all’altare mediatico per oscurare l’inefficienza dei provvedimenti presi da Matteo Salvini con il decreto sicurezza (prima) e il decreto sicurezza bis (dopo). Quel testo, infatti, non è per salvaguardare il motto «Prima gli italiani» o «Aiutiamoli a casa loro», ma si tratta di una battaglia contro le Ong. E Basta. Tutto ciò va ben oltre gli sbarchi Lampedusa, perché molte imbarcazioni arrivano in Puglia e Calabria.
Sbarchi Lampedusa, proseguono gli arrivi dietro l’ombra della Sea Watch
Solo questa mattina 16 tunisini sono arrivati sull’isola, che si vanno a sommare ai 12 e ai 7 arrivati su un gommone nella giornata di ieri, agli 81 di qualche giorno fa e alla centinaia arrivata sul suolo italiano durante lo scorso fine settimana. Solo nel mese di giugno gli sbarchi Lampedusa hanno sfiorato le 900 unità. Unità invisibili di cui non si parla perché l’attenzione mediatica è stata artatamente rivolta solo contro Sea Watch che, con le sue violazioni ha dato una mano affinché questo accadesse.
Ma i porti non erano chiusi?
Numeri che, però, indicano come le parole «Porti chiusi» sono una propaganda elettorale pura e, come insegna la dialettica della politica, falsa. I cittadini italiani, anche per colpa dei media, sono convinti che gli sbarchi con Salvini siano a quota zero, solo perché lo dice lui. Ma non è così. L’abilità sta nel far credere di essere potenti, quando invece non lo si è.
(foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)