Improvvisamente Salvini denuncia gli sbarchi fantasma di cui non parlava quando era ministro

16/09/2019 di Enzo Boldi

Lo aveva detto lo stesso Matteo Salvini: «Stare all’opposizione è più semplice». E nel giro di meno di due settimane, ecco che le questioni sempre taciute nel suo lungo periodo a capo del Viminale diventano una questione che può essere strumentalizzata per fare la solita e continua propaganda politica. Si parla degli sbarchi fantasma che da sempre – anche durante la sua guida al Ministero dell’Interno – hanno contraddistinto le coste italiane. Solo che, fino a un paio di settimane fa, il leader della Lega non ne ha mai voluto parlare, portando avanti la sua campagna fatta di propaganda sui ‘porti chiusi’. Ora, invece, gli episodi vengono denunciati e palesati, anche attraverso i suoi canali social.

Lo ha fatto – dopo averlo già detto durante la festa della Lega a Pontida 2019 – ai microfoni di Mattino 5, la trasmissione in onda sulle reti Mediaset. Durante il suo intervento, infatti, Matteo Salvini ha fatto riferimento alle 250 persone arrivate nella notte sulle coste italiana attraverso i cosiddetti sbarchi fantasma: quei barchini al di fuori dei radar che riescono ad attraversare il Mediterraneo nell’anonimato assoluto.

Sbarchi fantasma e il ravvedimento di Salvini

Tardi, ma se ne è accorto. Sempre fuori tempo massimo. Quando, infatti, gli venivano fatte notare le decine di episodi che si sono susseguiti nel corso dei suoi 14 mesi di lotta contro le Ong, Matteo Salvini non ha mai parlato di questi sbarchi fantasma che, in realtà, hanno fortemente influenzato il suo mandato al Viminale. Eppure, il problema è stato decisamente evidente: nel corso dell’ultimo anno (che è stato coperto dalla titolarità di Matteo Salvini al Viminale) le persone arrivate con sbarchi fantasma – secondo la stima più recente di agosto 2019 – sono state 4300, alle quali vanno aggiunte quelle che non sono state identificate, circa 2000 secondo alcuni analisti.

Ma il ‘problema’ – evidenziato anche con i due decreti sicurezza – erano soltanto le Ong, in una sorta di ossessione da dare in pasto agli italiani. Il tutto mentre sulle coste italiane i porti non sono mai stati chiusi, con i cittadini vittime dei luoghi comuni. Ma ora se ne parla. Ora, dall’opposizione. Perché è più facile.

(foto di copertina: ANSA / MATTEO BAZZI)

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