Quando Savoini si vantava a Mosca: «Salvini ve l’ho portato io»

16/07/2019 di Enzo Boldi

In attesa che la Procura di Milano completi la sua indagine sui rapporti tra la Lega e la Russia – con la notizia che sono entrati in azione anche gli 007 italiani per approfondire alcune ombre sui presunti fondi al Carroccio -, dal passato dei rapporti tra Matteo Salvini e Gianluca Savoini arriva anche un vecchio discorso fatto a Mosca dal fondatore e presidente dell’Associazione culturale Lombardia-Russia. Con uno stile alla Pippo Baudo – «l’ho inventato io!» – si era vantato (nel 2016) a Mosca di aver portato lui il leader della Lega alla Duma.

Era esattamente il 7 settembre di tre anni fa e il testo integrale del discorso (che, come riporta quest’oggi La Repubblica, non venne letto da Gianluca Savoini al forum Antiglobalization di Mosca per un impedimento, ma venne decantato agli astanti dal suo vicepresidente, Gianmatteo Ferrari) è stato riportato sul sito del filosofo sovranista Aleksandr Dugin (uno degli ispiratori di Vladimir Putin) geopolitica.ru.

Savoini e il vanto di aver portato Salvini alla Duma

«Abbiamo stretto un rapporto proficuo e attivo con la Lega Nord, che grazie anche ai nostri contatti in Russia, ha portato il leader Matteo Salvini ad essere ricevuto e applaudito da tutta la Duma, ad intrattenere incontri e accordi politici con esponenti governativi e istituzionali, fino all’incontro con il presidente Vladimir Putin – si legge nella trascrizione del discorso di Savoini al forum antiglobalization di Mosca del settembre 2016 -. Con Salvini ho fatto parte della prima delegazione ufficiale europea che si è recata in Crimea pochi mesi dopo il vittorioso referendum di autodeterminazione e ricordo la meravigliosa ospitalità e accoglienza ricevuta dal presidente Aksionov e da tutto il governo crimeano a Simferopoli, proprio due anni fa di questi tempi. E presto ci torneremo volentieri, dagli amici della Crimea russa».

Nel frattempo resta in silenzio davanti ai magistrati

Un estratto di un discorso in cui Savoini parla di Occidente che finanzia l’Isis per sconfiggere Assad in Siria e Al Qaeda nata direttamente negli Stati Uniti. Poi quel doppio passaggio su Matteo Salvini, così per rinsaldare ancor di più lo stretto rapporto tra i due. Le indagini ora valuteranno se quella trattativa e quei fondi siano mai entrati nelle casse della Lega ed – eventualmente – di chi sono le responsabilità per questi fondi illeciti provenienti dall’estero. Nel frattempo, lunedì, Savoini ha scelto la linea del silenzio davanti ai magistrati della Procura di Milano.

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