Sassoferrato, bambina di 11 anni muore intossicata da monossido di carbonio

11/01/2019 di Enzo Boldi

Una bambina di 11 anni è morta questa mattina a causa di un’intossicazione da monossido di carbonio, probabilmente sprigionato da una stufetta all’interno della casa in cui viveva insieme alla sua famiglia nella frazione di Aspro di Sassoferrato. L’allarme è stato lanciato dalla madre, una donna di origine sudamericana, che ha chiamato i vigili del fuoco e i soccorsi. Il fratellino della piccola vittima è stato ricoverato in gravi condizioni e in queste ore si sta valutando il suo trasferimento all’ospedale di Ravenna.

La madre dei due piccoli – con il padre già uscito per recarsi a lavoro – ha allertato le forze dell’ordine intorno alle 7.30, ma per sua figlia di 11 anni non c’è stato nulla da fare. La bambina aveva respirato troppo monossido di carbonio e le sue condizioni sono risultate troppo gravi fin dai primi minuti. La madre e si era recata nella stanza in cui dormivano i due figli per svegliarli. Solo in quel momento si sono accorti della gravità della situazione. Ora il più piccolo è stato ricoverato in gravi condizioni e lotta tra la vita e la morte.

Sassoferrato, bambina di 11 anni muore per colpa del monossido

Ad aver causato il decesso della undicenne sarebbe stato il cattivo funzionamento di una stufa artigianale, utilizzata dalla famiglia residente nella frazione di Aspro a Sassoferrato (in provincia di Ancona) per riscaldare la stanza dove dormiva insieme al suo fratellino. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Arcevia, i carabinieri, le ambulanze del 118 e gli uomini del NCB, il nucleo batteriologico e chimico, per verificare la situazione all’interno dell’abitazione.

(foto di copertina: archivio Ansa)

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