Sarri, la Juve dietro l’angolo nonostante il Napoli: «Non puoi essere fedele a una moglie da cui hai divorziato»

04/06/2019 di Redazione

Il polverone è pronto a esplodere. Maurizio Sarri potrebbe diventare a breve il nuovo allenatore della Juventus, nonostante l’esperienza di tre anni al Napoli, dove la rivalità con i bianconeri è particolarmente sentita. Oggi, il tecnico toscano ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair che domani uscirà in edicola. Qualche estratto di questo dialogo è già stato pubblicato. Le notizie più importanti, ovviamente, riguardano il calciomercato.

Sarri, la fedeltà e il divorzio da una moglie

Sarri dice la sua sul concetto di fedeltà a una squadra e sulle ultime bandiere del nostro calcio. «Si è fedeli a una squadra – ha detto l’allenatore – quando si dà il 110% nel momento in cui si lavora per quella società. I napoletani conoscono i sentimenti che nutro per loro. La professione può portare ad altri percorsi, non cambierà il rapporto».

E se qualcuno dovesse nutrire ancora dei dubbi dopo questa dichiarazione, Maurizio Sarri ha ribadito il concetto con una metafora facile facile: «Che vuol dire essere fedele? E se un giorno la società ti manda via? Che fai: resti fedele a una moglie da cui hai divorziato?». Le bandiere, nel calcio, non esistono più stando alle parole dell’allenatore di Figline Valdarno. L’ultima di queste è stato Francesco Totti.

Sarri e il rapporto con il Sarrismo

Vanity Fair gli ha anche chiesto se i percorsi futuri dell’allenatore potranno portare a snaturare il concetto di Sarrismo. Anche su questo punto, l’ex allenatore del Napoli (e, a questo punto, ex tecnico anche del Chelsea) è stato piuttosto chiaro: «Mio nipote mi fa vedere i post su Facebook della pagina Sarrismo, Gioia e Rivoluzione. Si tratta di un modo di giocare a calcio e basta. Nasce dagli schiaffi presi. L’evoluzione è figlia delle sconfitte. Non solo nel calcio. Io dopo una vittoria non so gioire».

(Credit Image: © Tofik Babayev/Xinhua via ZUMA Wire)

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