Sarri accusa i giocatori del Napoli di pantomima: «Io traditore? Nei messaggi privati dicono altro»

20/06/2019 di Enzo Boldi

I tifosi napoletani parlano di tradimento, Maurizio Sarri parla di coronamento di una carriera. Con queste parole si è presentato il nuovo tecnico bianconero a Vinovo. Sguardo verso il futuro, nessun rimpianto nei confronti del passato. Poi il riferimento a quando era allenatore azzurro: «Ho dato il 110%. Contro la Juventus era un’avversità sportiva». Poi il richiamo al professionismo che lo ha portato a prendere la decisione di accettare il progetto di Andrea Agnelli.

«L’offerta della Juve, la società più importante d’Italia, è il coronamento di una carriera lunghissima, che nell’80% del percorso è stata difficilissima. Ho rispettato tutti, anche la mia professionalità e il mio percorso». Napoli è il suo passato – con l’intermezzo londinese sponda Chelsea – e il tecnico toscano tiene a precisare quali sono state anche le sue colpe per quell’addio: «Da bambino ero tifoso del Napoli e lì ho dato tutto, dal punto di vista professionale e morale. Nell’ultimo mese ho avuto dubbi, che la società mi ha tolto presentando Ancelotti. Non è stata colpa della società, ma mia, perché il dubbio tra continuare o andare via era forte. Ho preferito andare all’estero, per non passare subito a un’altra italiana. Penso di avere rispettato tutti».

L’accusa di Sarri ai calciatori del Napoli

Le domande della conferenza stampa di Maurizio Sarri sono andate, inevitabilmente, sulle reazioni da Napoli. C’è chi lo ha inserito nel presepe come giuda e chi, come alcuni suoi ex giocatori, che hanno parlato di tradimento. Il nuovo tecnico bianconero, però, svela un retroscena – senza fare nomi – che è un atto di accusa nei confronti di una presunta pantomima pubblica che, in realtà è stata accompagnata da messaggi privati di tenore ben diverso. «Il giocatore che vive in un ambiente fa dichiarazioni per convivere in quell’ambiente – ha detto Maurizio Sarri -, i messaggi personali sono un’altra cosa».

Allenare Cristiano Ronaldo

Il sogno è la Champions, ma non sarà facile, nonostante la presenza di CR7: «Allenare Cristiano Ronaldo? Mi sono trovato ad allenare giocatori forti, molto forti nel Chelsea e qui si va a livello superiore, al top mondiale. È un’emozione, un ragazzo che ha quasi tutti i record che si possono avere e mi piacerebbe fargliene battere qualcun altro».

Share this article