Le Sardine sono meno populiste di quanto possiate immaginare: il NO al taglio dei parlamentari

Le ragioni della scelta in un lungo post sui social network

18/08/2020 di Redazione

Le hanno bollate spesso come la manifestazione più tangibile del populismo di sinistra. Invece, la scelta delle Sardine che votano NO al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari spiazza anche i più scettici rispetto al movimento nato in Emilia-Romagna nel corso della campagna elettorale per le regionali di gennaio.

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Sardine votano NO al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari

Oggi, il gruppo coordinato da Mattia Santori ha spiegato le motivazioni della scelta con un lungo post sui social network. Innanzitutto, il risparmio per le casse dello Stato che non viene ritenuto congruo rispetto a una scelta così importante. In secondo luogo per non sacrificare la rappresentatività elettorale, poi perché il fatto di snellire l’iter legislativo attraverso il taglio di 245 deputati e di 115 senatori non sarebbe indice di efficienza da parte della classe politica. Infine, perché il correttivo alla riforma – individuato in una legge elettorale – non viene ritenuto garanzia di rappresentatività, dal momento che le leggi elettorali possono sempre essere cambiate (anche più volte nel giro di una stessa legislatura). Cosa che invece si complica con l’iter aggravato di modifica di una legge costituzionale.

Sardine votano NO, come cambiano le forze in campo

«Per queste e tante altre ragioni le Sardine si schierano per il NO, contro questa riforma demagogica e dannosa – termina così il post -. Esprimiamo massima stima per le ragazze e i ragazzi di NOstra – Comitato Giovanile per il No al Referendum Costituzionale, che da tanti mesi si stanno battendo per evitare che questa modifica costituzionale passi, e invitiamo tutte le forze a cui sta a cuore il Parlamento a unirsi e cooperare per una campagna a difesa della Costituzione».

Occorrerà vedere l’impatto di questa scelta nell’agone referendario. Senz’altro la mossa complica ulteriormente la griglia di partenza per questo referendum costituzionale, con le forze progressiste che – in virtù di altri accordi politici – sembravano intenzionate a procedere verso il sì. Le Sardine, che si sono avvicinate da qualche tempo al quadro politico tradizionale, sono lo specchio di una posizione diffusa nel centrosinistra. L’incidenza della scelta di campo, tuttavia, è ancora tutta da dimostrare: terreno fertile per i sondaggisti.

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