Il problema dei giornali che titolano sul sangue di San Gennaro: «Cos’è accaduto quando»
Non si può confondere un fenomeno di devozione popolare con eventi storici contemporanei
17/12/2020 di Gianmichele Laino
Il sangue di San Gennaro è un elemento imprescindibile della tradizione religiosa popolare ed è un elemento della cristianità a un livello collettivo, che supera i confini di Napoli e della Campania. Ma come tale deve essere affrontato. Non bisogna, infatti, associare in maniera troppo insistente – è la Chiesa stessa a essere prudente da questo punto di vista – cause ed effetti rispetto alla ripetizione di quello che viene definito «miracolo» ma che, con lo sguardo della razionalità, può essere spiegato con una serie di fenomeni della chimica e della fisica, rari, concomitanti e, per questo motivo, affascinanti. Ma non c’è alcun rapporto tra il mancato ripetersi di quello che per brevità chiameremo miracolo e tragedie della storia contemporanea.
LEGGI ANCHE > Sangue di San Gennaro, fisica o miracolo?
Sangue di San Gennaro e la trattazione sui giornali italiani
Nella giornata di ieri – su gran parte dei siti di news (esempi come il Fatto Quotidiano, l’edizione online del Mattino, Napoli Today e altri siti e blog dal grande pubblico come Greenme) – e oggi sulle prime pagine dei quotidiani in edicola (ancora Il Mattino e Il Giornale, ad esempio) si è dato ampio spazio alla notizia. Nei siti di news si cercava di intercettare il pubblico di chi fa ricerche su Google attraverso titoli SEO che contenessero la stringa “cosa succede se il sangue di San Gennaro non si scioglie”.
La riflessione sui media e il sangue di San Gennaro
E giù un elenco di quelle che non sono altro che coincidenze. Come il fenomeno del 1939 e l’invasione della Polonia da parte della Germania o il terremoto del 1980 preceduto da una mancata ripetizione del miracolo. Ma queste cose, ne siamo certi, le avete già lette su questi altri siti di news. Quello che in maniera sapiente viene sottaciuto o viene inserito soltanto en passant è che il miracolo non si è ripetuto decine di altre volte (l’ultima nel 2016), senza per questo causare – con un rapporto binario – un effetto devastante.
Poi, diciamoci la verità, terremoti, catastrofi umanitarie, tragedie brutali che riguardano i popoli, le loro migrazioni, le loro culture, le loro economie, sono all’ordine del giorno. Non c’è un anno che sia trascorso senza eventi luttuosi e delittuosi, al di là del miracolo ripetutosi regolarmente. In un mondo dell’informazione che dovrebbe essere votato all’igiene e alla pulizia delle notizie, in una fase storica in cui i complottismi sono quasi uno stato d’animo e un modo di approcciarsi alla realtà, continuare – da parte di siti e quotidiani leader nell’universo dei media italiani – a dare delle informazioni come queste rappresenta senz’altro un punto in meno sulla tabella della credibilità. Una cosa è la devozione, un’altra è l’informazione. La confusione dei due piani, in molti casi, ha generato mostri.