Tragedia a San Miniato (Pisa): 25enne spara e uccide l’ex fidanzata, poi si suicida

26/05/2018 di Redazione

Tragedia in provincia di Pisa. Un uomo di 25 anni prima ha sparato alla sua ex fidanzata e poi si è ucciso. I corpi sono stati trovati stamani, poco dopo le 9, in un parcheggio a San Miniato, dove il 25enne abitava. Tutto sarebbe iniziato la notte scorsa, intorno alle 3: l’uomo ha atteso la donna, di 30 anni, davanti alla sua abitazione a Prato e, dopo un litigio, l’ha costretta a salire sull’auto di lei e si è diretto verso San Miniato. Le ricerche dei carabinieri sono partite subito ma solo stamani è stata ritrovata l’auto con i corpi.

San Miniato (Pisa): spara e uccide l’ex fidanzata, poi si suicida

Secondo le prime ricostruzioni l’allarme sarebbe arrivato con una segnalazione di alcuni cittadini di Prato che, intorno alle 3 di notte, hanno sentito i due litigare in mezzo alla strada. Qualcuno avrebbe detto di aver sentito anche di colpi d’arma da fuoco, prima di vedere un’auto fuggire a forte velocità. I carabinieri però, una volta arrivati sul posto, non hanno trovato nessuno. Le ricerche hanno poi permesso di risalire al nome della donna, che non aveva fatto rientro a casa. Poco dopo, vicino all’abitazione della trentenne, è stata trovata l’auto del suo ex e le ricerche sono state subito estese.

I corpi in auto in un parcheggio

Stamani, infine, la scoperta dei corpi nell’auto della donna, posteggiata in un parcheggio a San Miniato, in località Gargozzi. Sul posto sono giunti i carabinieri di San Miniato, del comando provinciale, il pm Flavia Alemi e il medico legale. Il ventincinquenne l’avrebbe costretta a salire in auto. E, una volta raggiunto il parcheggio a San Miniato, dopo aver percorso circa 50 km, le avrebbe sparato, prima di volgere l’arma contro di sé e fare fuoco, uccidendosi.

Il porto d’armi da una settimana

Il 25enne, Federico Zini, era uno un calciatore del Tuttocuoio, squadra che milita nel campionato di serie D. La sua ex fidanzata, Elisa Amato, era una commessa in un negozio di moda. L’arma usata per uccidere e per togliersi la vita, sarebbe una pistola regolarmente detenuta da appena una settimana. Il venticinquenne aveva ottenuto un permesso per uso sportivo. Aveva il porto d’armi da una settimana, dal 18 maggio. Al momento non risulta che tra i due, dopo la fine della relazione, ci fossero stati litigi. Più volte Zini avrebbe provato a riavvicinarsi senza riuscire nel suo intento. Non risultano denunce presentate dalla donna. Il calciatore aveva iniziato la sua carriera nelle giovanili dell’Empoli come attaccante. Dopo alcune esperienze in Lega Pro e in serie D, aveva deciso di cercare fortuna all’estero. Era andato a giocare anche in Mongolia, a Malta, nelle Filippine, in Bulgaria. Era rientrato in Italia dopo un infortunio.

Il capo della Polizia Gabrielli: «C’è una questione culturale»

«Credo che sia anche qui, come in altri campi, una questione culturale: fino a che ci sarà una concezione proprietaria delle persone e degli affetti queste tragedie continueranno ad esserci», ha commentato il capo della Polizia Franco Gabrielli. «C’è un profilo di prevenzione di polizia, giudiziaria – ha aggiunto – ma c’è soprattutto un’azione di prevenzione culturale che tutti devono fare, tutte le istituzioni, tutte le agenzie che sono preposte alla formazione e all’educazione in questo paese».

(Foto da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / GIANNI NUCCI)

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