Come spesso accade in questa lunga estate elettorale, il segretario della Lega è stato ospite – in collegamento – di David Parenzo e Luca Telese a In Onda, su La7. Nel corso della lunga intervista sono stati trattati diversi argomenti: dalla questione migranti alla scuola. Spazio anche al pensiero di Matteo Salvini su taglio parlamentari, con il senatore del Carroccio che ha ribadito il suo sì, e quello del suo partito, al referendum del 20-21 settembre.
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«A parte il fatto che siamo in democrazia e non sono padrone del cervello e del cuore di milioni di italiani, pur rappresentando milioni di italiani – ha esordito Matteo Salvini rispondendo alla domanda di David Parenzo -, io ho votato sì quattro volte in Parlamento al taglio dei parlamentari e voterò sì al referendum. E a chi mi domanda qualcosa, ripeto che voterò sì». Il leader della Lega, tirando una stoccata a Matteo Renzi e ai rappresentanti del Partito Democratico (che hanno cambiato idea rispetto al passato), parla di coerenza.
La sua posizione, dunque, non cambia. Salvini su taglio parlamentari mantiene la rotta anche se non spiega se e come farà campagna referendaria a sostegno del sì. Anzi, a meno di un mese dal voto, nei suoi comizi di piazza questo argomento non è mai stato toccato. Per la Lega, infatti, le elezioni Regionali (e comunali) hanno la priorità assoluta su tutto. Almeno questo è quel che traspare ascoltando la sua narrazione errante in giro per il Bel Paese.
«Fortunatamente siamo in democrazia e il referendum è fatto a posta perché decidano i cittadini – conclude il segretario del Carroccio -. Se qualcuno ritiene di votare no perché non è questa la riforma che salva il destino e il futuro dell’Italia, è liberissimo di votare no senza che io gli metta due dita negli occhi. La mia posizione è stata chiara in Parlamento ed è chiara al referendum, a differenza del Pd e di Renzi che hanno sempre votato contro, ma adesso per salvare le poltrone al governo e ai Cinque Stelle votano a favore. Io ho una faccia e quella faccia voglio mantener coerente. Non voglio fare la figura del Renzi o dello Zingaretti qualunque».
(foto di copertina: da In Onda, La7)